Ponte Morandi, Di Maio: «Giustizia solo con i Benetton fuori da Autostrade. La revoca è ancora sul tavolo, non è esclusa»

In un post su Facebook, il ministro riaccende la polemica sull’accordo raggiunto tra il governo e Autostrade, benedetto da Conte

L’anniversario del crollo del Ponte Morandi è anche un’occasione per il governo di ricordare l’accordo appena raggiunto con Autostrade. Se Giuseppe Conte sembra soddisfatto dell’intesa e in un’intervista a La Stampa loda l’ingresso dello Stato in Autostrade, Luigi Di Maio sembra avere una posizione meno conciliante: «Giustizia sarà fatta definitivamente solo quando i Benetton saranno totalmente fuori da Aspi», ha scritto su Facebook il ministro.


Le parole di Conte e il post di Di Maio

«Una tragedia del genere non si deve ripetere più. La partecipazione dello Stato in Autostrade va in questa direzione, perché contribuirà ad assicurare più controlli e sicurezza sulla nostra rete», afferma Conte. Ma il post di Di Maio riaccende la polemica: «Lo Stato ha il dovere di tutelare i propri cittadini, ha il dovere di mettere in sicurezza il Paese. Lo Stato deve dimostrare di esserci. Sempre». Per Di Maio «giustizia sarà fatta definitivamente solo quando i Benetton saranno totalmente fuori da Aspi». E torna a parlare di revoca delle concessioni: «La revoca rimane sul tavolo, non è mai stata esclusa».


L’accordo

L’accordo trovato tra Aspi e il governo prevede l’ingresso dello Stato in Autostrade attraverso la Cassa depositi e prestiti, che diventerà azionista di maggioranza. E un’uscita graduale dei Benetton dal Cda di Aspi: le quote passeranno a meno del 10%, soglia sotto cui si perde il diritto decisionale. Nessuna revoca, ma in cambio Autostrade rinuncia alle cause, conferma i 3,4 miliardi di risarcimenti e abbassa le tariffe autostradali.

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