Due anni fa il crollo del Ponte Morandi. Oggi la cerimonia, ma si aspetta ancora la perizia tecnica

Alle ore 11.36 verrà osservato un minuto di silenzio per commemorare le 43 vittime

La ricostruzione in tempi record. Un’inaugurazione e il dolore dei parenti delle vittime che lo scorso 3 agosto avevano chiesto alle istituzioni solo una cosa: Non dimenticateci. Inizia alle ore 9 con la messa nella chiesa di S. Bartolomeo, a Genova, il ricordo di quella giornata di due anni fa in cui il viadotto sul Polvecera, conosciuto come Ponte Morandi, veniva cancellato. Sono le 11.36 di una piovosa vigilia di Ferragosto. Un boato risuona in tutta la città. La sezione del ponte costruita sopra la zona fluviale e industriale di Sampierdarena, lunga circa 250 metri, crolla insieme al pilone 9. Le vittime sono 43.


Due anni dopo – a pochi giorni dall’inaugurazione del nuovo ponte di San Giorgio – le istituzioni italiane tornano a Genova. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e la ministra dei Trasporti Paola De Micheli partecipano alla cerimonia privata con interventi del premier, del sindaco di Genova Marco Bucci, del governatore della Liguria Giovanni Toti e della presidente del Comitato familiari Ege Possetti. Saranno letti alcuni passaggi del libro scritto dai parenti delle vittime e ci sarà anche un momento di raccoglimento celebrato dall’imam di Genova Husein Salah per i morti di fede islamica. La cerimonia culminerà alle 11.36, momento del crollo, con il minuto di silenzio.


L’inchiesta

Di questa tragedia si cercano ancora i responsabili. Tra settembre e ottobre si potranno conoscere le cause che hanno portato al collasso del viadotto. Dopo più di 24 mesi verrà consegnata infatti la perizia sul crollo. Una prova che potrà fare chiarezza sulle responsabilità. In questi mesi sono state 71 le persone indagate insieme ad Aspi (Autostrade per l’Italia) e Spea. Le accuse sono a vario titolo di: disastro colposo, omicidio colposo plurimo, attentato alla sicurezza del trasporti e falso.

Secondo i sostituti procuratori Massimo Terrile e Walter Cotugno e il procuratore aggiunto Paolo D’Ovidio, la struttura era in cattive condizioni. Un’informazione che sarebbe stata nota nella società che gestiva il ponte, tanto che nel 2015 era stato approvato un progetto per consolidare le pile 9 (quella crollata) e 10. Un restyling rinviato per tre anni che è stato ‘anticipato’ dal crollo. Altri report sulla sicurezza sarebbero invece stati edulcorati o modificati mentre i voti sulla reale condizione dei viadotti sarebbero stati abbassati per permettere l’ingresso nella holding di nuovi soci (cinesi e tedeschi).

Dopo le prime intercettazioni, Aspi ha silurato l’amministratore delegato Giovanni Castellucci e gli altri ex vertici della società ed ha sostituito Spea con società esterne. E intanto si attende anche il futuro sulla gestione di Autostrade. A luglio il governo ha chiesto la progressiva estromissione di Atlantia – di proprietà dei Benetton – da Austostrade. Gli imprenditori veneti sono stati accusati a più riprese di essere tra i responsabili del crollo a causa dei mancati controlli e della negligenza nella manutenzione.

Le parole di Conte e Mattarella

Una «tragedia del genere» non si deve ripetere più. Queste le parole del premier Giuseppe Conte a La Stampa. «La partecipazione dello Stato in Autostrade va in questa direzione – ha aggiunto- perché contribuirà ad assicurare più controlli e sicurezza sulla nostra rete. Le nostre infrastrutture sono un bene pubblico prezioso non consentiremo più che questo principio venga calpestato». Poi, rivolgendosi ai famigliari delle vittime, ha detto: «Garantisco l’impegno a una più scrupolosa attenzione per le infrastrutture pubbliche».

Bisogna «sviluppare e ricostruire un’affidabile cultura della sicurezza, di adeguata manutenzione e del controllo che coinvolga e responsabilizzi imprese, enti pubblici, istituzioni locali e nazionali, università e mondo della ricerca». Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in una lettera inviata al Secolo XIX. «La loro giusta richiesta di verità e giustizia per i propri cari, inghiottiti dal crollo del Ponte, è stata accompagnata dalla forte e sofferta esortazione che vengano in ogni modo evitati in futuro disastri simili con nuovi lutti e nuove vittime» ha concluso.

Foto in copertina: ANSA/ LUCA ZENNARO

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