Usa, dalla prima donna a capo dell’intelligence al primo ispanico alla Homeland security: Biden compone la sua squadra

di Redazione

«Non abbiamo tempo da perdere quando si tratta della nostra sicurezza nazionale – ha detto Biden – sono persone esperte ma anche innovative perché non possiamo affrontare le profonde sfide attuali con il vecchio modo di pensare»

Mentre Donald Trump continua la sua battaglia legale per contestare l’esito delle elezioni (ieri ha annunciato che farà ricorso dopo che un giudice in Pennsylvania ha bocciato la proposta della sua squadra legale di far invalidare, per presunti brogli, i voti postali nello Stato), Joe Biden porta avanti il lavoro per la transizione. Dopo aver scelto Anthony Blinken come nuovo segretario di Stato, oggi il presidente eletto ha fatto una serie di nuove nomine, tra cui anche Avril Haines, che sarà la prima donna a capo dell’intelligence.


Le nuove nomine

Già più volte in passato Biden aveva dichiarato che avrebbe fatto in modo che il suo gabinetto fosse quanto più inclusivo possibile e le prime nomine lo confermano. Tra quelle circolate nelle ultime ore, non può passare inosservata la nomina di Avril Haines, ex vicedirettrice della Cia ed ex viceconsigliera per la Sicurezza nazionale: sarà la prima donna a guidare la National Intelligence, l’agenzia che fa da coordinamento a tutti gli 007 statunitensi. Altro importante cambio di passo è il nome scelto per un settore chiave come quello del ministero dell’Interno: Alejandro Mayorkas sarà il primo ispanico e il primo immigrato a dirigere la Homeland security di cui era stato vicesegretario.


Grande attenzione al gender balance da parte di Biden nel comporre la sua squadra. Stando a quanto riportato dai giornali Usa, Janet Yellen sta per diventare la prima donna alla guida del Tesoro americano. Yellen è stata anche la prima donna presidente della Fed. Tra gli altri nomi spiccano poi quello di Anthony Blinken come segretario di Stato, Jake Sullivan alla Sicurezza nazionale, Linda Thomas-Greenfield ambasciatrice all’Onu, l’ex capo della diplomazia John Kerry come consigliere speciale presidenziale per il clima.

«Non abbiamo tempo da perdere quando si tratta della nostra sicurezza nazionale e della nostra politica estera – ha affermato il presidente eletto -. Ho bisogno di un team pronto sin dal primo giorno ad aiutarmi a reclamare il posto dell’America a capo tavola, radunare il mondo per essere all’altezza delle grandissime sfide che abbiamo davanti e far avanzare la sicurezza, la prosperità e i valori. Questo è il punto cruciale di questo team». Le persone scelte dalla futura amministrazione sono figure «esperte» ma anche «innovative» perché «non possiamo affrontare le profonde sfide attuali con il vecchio modo di pensare e le abitudini immutate».

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