Il Mose non si solleva e Venezia finisce (di nuovo) sott’acqua: «Situazione drammatica» – Il video

di Redazione

Allagata la Basilica di San Marco. Raggiunto un picco d’acqua alta di 138 centimetri, che la mattina dell’8 dicembre veniva escluso dalle previsioni. A 17 anni dall’inizio dei lavori l’opera è ancora in fase sperimentale

Stavolta il Mose non è stato sollevato in tempo. Per farlo occorrono al momento diverse ore di anticipo e il meccanismo parte solo quando si prevede una marea superiore ai 130 centimetri, eventualità che fino alla mattina dell’8 dicembre era stata esclusa. Nel pomeriggio, però, a causa di un innalzamento improvviso dovuto al vento che soffia da Sud-Est, si è raggiunto un picco di 138 centimetri poco prima delle 17. E Venezia è finita di nuovo sommersa. «La situazione è terribile, siamo sotto l’acqua in maniera drammatica», ha detto Carlo Alberto Tessein, procuratore della Basilica di San Marco, «il nartece è completamente allagato».



Il centro storico di Venezia era in buona parte sott’acqua già alle 14 e le polemiche non si placano: «Perché oggi il Mose non è stato azionato? Siamo in una fase sperimentale, nella quale si alza quando c’è una previsione di 130 centimetri: l’allerta viene data 48 ore prima, per permettere non solo di emettere le ordinanze per la navigazione, ma anche per convocare le squadre operative», ha spiegato Cinzia Zincone, capo del Provveditorato alle opere pubbliche del Nordest. Il fatto che il Mose sia ancora in fase sperimentale a 17 anni di distanza dall’inizio dei lavori, con inaugurazione prevista a dicembre del 2021, si commenta da solo. Zincone si augura due cose per il futuro: «La prima è che il vento spinga le acque fuori della laguna e faccia quello che oggi noi non siamo stati in grado di fare. La seconda è che si riesca a fare tesoro anche di questa esperienza per aggiornare le procedure in modo da adattarle anche a situazioni come questa, di improvviso peggioramento». 

Video: Twitter / @VeraMantengoli

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