Cashback, al via la fase 2 del piano rimborsi. Cosa cambia da oggi e come è andato l’esperimento di dicembre

di Giada Giorgi

Per chi è già iscritto non è necessaria una nuova registrazione. Le transazioni minime passano da 10 a 50. Super cashback confermato, falsa partenza per la lotteria degli scontrini

La sperimentazione di Natale era cominciata con non pochi problemi. I cittadini pronti a registrarsi sull’apposita App IO avevano avuto difficoltà ad accedere al servizio cashback offerto dal governo, con un intasamento del sistema durato giorni. Da oggi, 1° gennaio 2021, scatta ufficialmente la fase 2 del piano, con un iter di registrazione si spera più agevole. La fase sperimentale, terminata il 31 dicembre, era caratterizzata da un tetto massimo di 150 euro rimborsabili – che arriveranno entro fine febbraio 2021 sul conto dei beneficiari – su almeno 10 transazioni effettuate per acquisti in presenza. Ma com’è andata? E cosa cambia di preciso da oggi?


I numeri del cashback natalizio

Nonostante i problemi descritti, i numeri raccolti alla fine del periodo sperimentale sono comunque importanti. Secondo i dati diffusi dal governo, fino al 21 dicembre, quindi nei giorni che hanno preceduto il passaggio in zona rossa del Paese, i cittadini registratisi sulla piattaforma App IO hanno speso di più e con più operazioni rispetto allo stesso periodo del 2019. Stando ai dati aggiornati al 30 dicembre, si parla di oltre 5,79 milioni di iscritti con 9,6 milioni di strumenti di pagamento tra bancomat, carte di credito e app. Quanto alle transazioni il numero si aggira intorno ai 49,6 milioni con un cashback effettivo di quote rimborsabili pari a 157 milioni di euro. Una cifra che rientra nelle previsioni dello stesso governo, impegnatosi nel progetto con lo stanziamento di circa 227 milioni di euro.


Aumentano le transazioni necessarie

Alla luce dei problemi verificatisi nella fase sperimentale, è bene ribadire che chi è già riuscito a effettuare la prima registrazione sull’App IO non avrà bisogno di ripetere il procedimento per la fase 2. Al contrario, chi deciderà di accedere al servizio dovrà inserire i propri dati personali, strumenti di pagamento e codice Iban nell’applicazione apposita. Per quanto riguarda la percentuale di rimborso a cui si avrà diritto su ogni pagamento elettronico effettuato, rimane invariata: il 10%. Immutata anche la cifra massima rimborsabile per ogni semestre: 150 euro. A cambiare rispetto alla fase di sperimentazione è il numero di operazioni minime da effettuare per avere diritto al rimborso. Se fino al 31 dicembre bastavano 10 transazioni, da oggi fino a giugno ne serviranno 50.

Arriva il super cashback

L’altra importante novità è l’introduzione, già annunciata a Natale, del super cashback. Un rimborso da 1.500 euro a semestre, e quindi fino a 3.000 mila euro l’anno, per i primi 100 mila cittadini che avranno totalizzato il maggior numero di transazioni con carte o applicazioni da telefono cellulare. Si potrà concorrere per il premio lungo tre semestri, nell’arco di tempo che va dal 1° gennaio 2021 fino al 30 giugno 2022. A differenza del cashback standard, per il super cashback non si calcoleranno gli importi delle spese ma il numero dei pagamenti effettuati. Dalla spesa per un caffè al bar all’acquisto di un nuovo elettrodomestico, tutto farà numero, al fine di ottenere entro 60 giorni dal termine di ciascun semestre la cifra rimborsabile.

Slitta la lotteria degli scontrini

Il 1° gennaio sarebbe dovuta partire anche la lotteria degli scontrini, con relativa estrazione prevista per l’11 di febbraio. Ma il via slitterà al prossimo mese. L’incentivo prevede l’estrazione periodica di scontrini, in palio fino a 5 milioni di euro complessivi. Dal 1 marzo si potranno poi segnalare sul portale online della lotteria tutti quei commercianti ed esercenti che non accetteranno il codice corrispondente all’estrazione, non consentendo a chi acquista di partecipare alla gara. Nel piano di incentivazione alla tracciabilità delle spese, la lotteria degli scontrini sta creando intoppi di organizzazione per quanto riguarda l’adeguamento dei registratori di cassa. Questione logistica per cui anche la stessa Confcommercio avrebbe chiesto più tempo.

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