Dopo le code per il Cashback e per il bonus mobilità, quanti clickday falliti abbiamo ancora davanti?

di Valerio Berra

Troppi utenti sul server. Nessuna operazione possibile. Sito in tilt. Era inizio aprile quando l’Inps ha dovuto scontrarsi contro la mole di utenti che hanno richiesto il primo bonus erogato per la crisi economica nata dal Covid. Nove mesi dopo non sembra essere cambiato molto

Martedì 8 ottobre l’app IO è stata scaricata 871.545 volte. Il numero totale di download è 8,3 milioni, poco meno dei 9,9 milioni a cui dopo mesi di campagna pubblicitaria e di Coronavirus è arrivata Immuni. Un successo annunciato. Grazie a IO è possibile accedere al programma Cashback, un rimborso fino a una massimo di 150 euro per gli acquisti con carte o app di pagamento da qui al 31 dicembre. Prospettiva allettante. Tanto che il primo giorno di Cashback è stato sigillato da un tweet abbastanza chiaro dall’accout Twitter dell’app IO: «Il traffico si conferma molto intenso per l’enorme volume di richieste nel Portafoglio. Ciò arreca alcuni disagi, di cui ci scusiamo, ai cittadini che non sono ancora riusciti ad attivare il cashback o aggiungere strumenti di pagamento».


I numeri ufficiali parlano di 2,3 milioni di utenti attivi sul portale dell’app. Troppi, per i server di IO. Il copione è noto. Internet si riempe di screenshot con schermate in cui si parla di problemi di accesso, si chiede agli utenti di attendere “qualche secondo”, si comunica che “qualcosa è andato storto”, che non si riescono a caricare le carte nel portafoglio elettronico o che non si riesce a verificare la validità di una carta. Qualcuno suggerisce su Twitter agli sviluppatori dell’app di chiedere aiuto ai server di Pornhub, abituati a gestire grandi quantità di dati che secondo il New York Times riguardano spesso minori. Il social media manager di IO si concede una risposta divertita: «Dopo questo periodo di stress, sicuramente aiuterà a rilassarci (faccina-che-ride)».


Ancora un’altra Odissea

Certo. Forse non era immediato pensare che alla fine di uno degli anni più disastrosi per l’economia italiana e a pochi giorni dalle feste di Natale, milioni di persone avrebbero partecipato a un’iniziativa che permetteva di recuperare qualche euro. Eppure bastava guardare indietro negli scorsi mesi, per vedere come le file digitali del 2020 abbiano superato quelle fisiche Expo 2015, quando il numero di ore necessarie per visitare il famigerato padiglione del Giappone erano diventate dieci. Notevoli le richieste di soccorso incise dai visitatori lungo il percorso per entrare nella struttura.

I messaggi di aiuto lanciati dai professionisti della fila digitale erano già arrivati ad aprile, quando era stato erogato il primo bonus dell’Inps per chi aveva perso o ridotto il lavoro con l’arrivo della pandemia. Oltre al sovraccarico, qui l’Inps aveva rilevato anche un data breach, una violazione dei dati confermata anche da Antonello Soro, il presidente dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali. Qui i disagi non si sono fermati al clickday ma sono continuati anche nei giorni successivi. E i numeri erano anche più alti del cashback: in meno di 48 ore le domande arrivate sono state 1.996.670, per circa 4,5 milioni di beneficiari. 

Stessa scena all’inizio di novembre, quando nel giorno del suo esordio il sito buonomobilita.it è andato in tilt per i troppi accessi, per poi riprendersi nelle ore dopo con centinai di migliaia di persone in lista d’attesa per inoltrare la propria domanda. Qui i bonus erogati nelle prime 24 ore sono stati 590.188, per 4.500 click al minuto. Numeri che hanno esaurtito già il primo giorno i fondi messi a disposizione, tanto che proprio su Open il ministro Sergio Costa si era scusato con gli utenti: «Mi scuso per gli inciampi tecnici ma giuro che pago tutti».

Il secondo giorno, la prova di app IO è andata già meglio. Gli utenti che si sono scritti al programma di Cashback sono ora 2,8 milioni, con 3,2 milioni carte e app di pagamento registrate nel sistema. Qualche problema c’è ancora: «È possibile riscontrare ancora alcune difficoltà quando si aggiungono strumenti di pagamento, poiché è in fase di smaltimento la coda accumulata negli ultimi giorni». Certo, come gli altri casi che abbiamo citato nei prossimi giorni gli utenti cominceranno a defluire e il servizio a riprendere con regolarità. Ma dovrà essere così anche per tutti gli altri clickday che ci aspettano da qui alla fine della pandemia?

Foto di copertina: FREEPIK | Creata da pch.vector – it.freepik.com

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