Morto il doppiatore Claudio Sorrentino: fu la voce di Mel Gibson in Braveheart e John Travolta in Pulp Fiction

Figlio d’arte, si è spento all’età di 75 anni per complicazioni legate al Coronavirus

È morto nella sera di ieri, 16 febbraio, all’età di 75 anni, per complicazioni dovute al Coronavirus, il doppiatore Claudio Sorrentino. Nato nel 1945 e figlio d’arte – sua mamma era la doppiatrice Liliana Sorrentino -, sin da piccolo aveva cominciato a “fare le voci”. Il primo ingaggio davvero importante arrivò nei primi anni 70, quando lo contattarono per doppiare Ron Howard, ovvero il Richie Cunningham di Happy Days. Da lì una carriera in discesa: Bruce Willis, John Travolta – cui prestò la voce in Pulp Fiction – e Mel Gibson – celebre il suo William Wallace in Braveheart – i suoi cavalli di battaglia. Ma arrivò a doppiare anche Sylvester Stallone in Cop Land, Willem Dafoe in L’ultima tentazione di Cristo, e anche a Ryan O’Neal in Love Story.


Sempre negli anni 70 doppiò il capostipite della famiglia Disney, Topolino. Tra gli altri attori, ha prestato la voce anche a Jeff Bridges, Mickey Rourke, Geoffrey Rush, Gérard Depardieu, Daniel Day-Lewis e Russell Crowe. Tra il 1995 e il 2000 è stato autore e conduttore della trasmissione radiofonica I suoni del cinema, legata al mondo del doppiaggio cinematografico e trasmessa da RDS prima e poi da Radio 101.


Appassionato di giornalismo, ha condotto importanti inchieste europee sulle tematiche sociali: dal 1988 realizzò Le nuove capitali dei giovani (un’inchiesta televisiva in 12 puntate sulle condizioni dei giovani europei), una serie di speciali sulla Rivoluzione Francese, nonché le 12 puntate di Verso l’Europa, con Michele Tito. Impegnato nel mondo del sociale, è stato l’ideatore del Segretariato Sociale della Rai ed il promotore di altre iniziative per aiutare chi vive direttamente o indirettamente il problema della tossicodipendenza o dell’AIDS.

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