Coronavirus, in Veneto nuovo balzo dei contagi e 28 decessi in 24 ore. Zaia: «Sulla scuola si esprima il Cts»

In un giorno 1.304 positivi. Il bilancio complessivo supera i 330 mila da inizio pandemia

Nuova impennata dei contagi da Coronavirus in Veneto, dove si registrano 1.304 positivi in 24 ore, a fronte degli 895 di ieri. I decessi sono stati 28, riferisce il bollettino della Regione. Il totale degli infetti dall’inizio dell’epidemia raggiunge i 330.277, quello delle vittime 9.791. Un dato positivo è invece quello del calo dei ricoveri negli ospedali: sono 1.217 i pazienti Covid nei normali reparti medici (-30), mentre salgono di 2 unità quelli nelle terapia intensive, 134.


Zaia: «Piccoli campanelli d’allarme»

Il presidente della Regione, Luca Zaia, ha commentato: «Ci sono piccoli campanelli d’allarme. La situazione è buona rispetto a quanto sta accadendo ad altre Regioni. Se guardiamo i dati del Veneto, tranne il 23 febbraio abbiamo sempre calato, ma vedremo fino a quando». «Se guardiamo i positivi – ha detto Zaia -, la percentuale di incidenza che all’inizio anno era intorno all’1,4%, adesso è quasi al 3%. E’ quasi raddoppiata, su numeri piccoli ma c’è tendenza all’aumento. L’indice Rt era sotto lo 0,60, oggi è di 0,92 più o meno. È pur vero che abbiamo avuto comportamento anticiclico. Preoccupazione ce n’è, dal punto di vista sanitario dobbiamo evitare l’aumento della pressione ospedaliera, poi con Rt 1 si va in zona arancione, e vorrebbe dire ancora restrizioni», ha aggiunto.


«Bonaccini ragionevole sulle aperture serali dei ristoranti»

Parlando delle aperture dei ristoranti, ha detto Zaia, «con il collega Bonaccini e con gli altri governatori abbiamo posto la questione che le misure abbiano ragionevolezza». «Se è vero – ha ribadito Zaia – che non è pericoloso aprire alle 12.00 lo sia anche alla sera. Penso sia ragionevole. Così vale anche per altre attività, se alcune sono chiuse e altre con maggiore assembramento aperte, lo si deve spiegare ai cittadini. Non è questione di principio ma di giustizia. Abbiamo chiesto al governo l’impegno di entrare nelle singole attività, non con il semplice codice Ateco». E sulle scuole Zaia ha commentato: «Ho chiesto ufficialmente al Governo che il Cts si esprima formalmente e pubblicamente rispetto all’apertura delle scuole».

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