Ospedali al collasso in tutta Italia. In nove regioni le terapie intensive sono oltre la soglia critica

Nell’ultima settimana il tasso di occupazione dei reparti più critici è salito dal 24% al 26%

Domani, 8 marzo, entrerà in vigore il nuovo Dpcm, ma presto potrebbero arrivare ulteriori modifiche alle restrizioni per limitare il contagio da Coronavirus se la curva dei contagi continuerà a peggiorare. Il governo si è dato sette giorni mentre il Cts ha già inviato le sue raccomandazioni. Tra gli scenari possibili c’è quello di un lockdown totale di tre settimane per tutto il Paese. Una ipotesi che fa capire quanto la situazione sia grave, soprattutto negli ospedali. Ieri, l’allarme lanciato da Giovanni Lombardi, sindaco-rianimatore del Cotugno di Napoli dopo un turno di 12 ore in pronto soccorso «L’assistenza sanitaria non è più garantita». In Piemonte, invece, sono state sospese tutte le visite non urgenti e «a breve pronto soccorso ed ospedali saranno nuovamente al collasso», ha fatto sapere in un comunicato Anaao Assomed, l’associazione dei Medici e dei Dirigenti Sanitari, chiedendo l’immediata riapertura dell’ospedale in fiera di Torino Esposizione.


La situazione è critica anche nelle Marche

L’ospedale Torrette di Ancona ha chiesto aiuto agli ospedali della Regione, primo fra tutti quello di Pesaro, per poter trasferire i pazienti gravi che necessitano di essere intubati e ricoverati in terapia intensiva. Già venerdì, nel suo report settimanale sull’andamento dell’epidemia in Italia, l’Istituto superiore di Sanità osservava come in una settimana l’occupazione delle unità più critiche è passata dal 24% al 26%. In 9 regioni il tasso di occupazione ha già raggiunto, e in alcune superato, la soglia critica del 30%. Nell’ultima settimana si è visto infatti un aumento del numero di persone ricoverate in terapia intensiva: da 2.146 a 2.327. Parallelamente, è cresciuto anche il dato sui ricoveri ordinari: da 18.295 a 19.570.


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