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Baggianate, fake news e l’attacco a Bolsonaro. Il ritorno di Lula da Silva a tre anni dalla condanna per corruzione

L'ex presidente del Brasile esclude per ora di candidarsi alle elezioni del 2022

È un fiume in piena quello che ha colpito la politica brasiliana negli ultimi giorni. Lunedi 8 marzo, l’ex presidente Luiz Inácio Lula da Silva, condannato per corruzione e riciclaggio di denaro nel 2017, ha visto annullarsi le sue condanne dal giudice della Corte suprema federale brasiliana Luiz Edson Fachin. Secondo la dichiarazione fornita dal giudice, la procedura giudiziaria nel caso Lava Jato nei confronti di Da Silva è stata viziata sin dall’inizio perché il tribunale federale di Curitiba che si è pronunciato sulla sua condanna non aveva la competenza giudiziaria per farlo.

«Con questa decisione, tutte le sentenze del 13° Tribunale federale di Curitiba sono dichiarate nulle», ha spiegato l’ufficio di Fachin. La decisione ribalta di fatto anche quella presa nel 2018, quando un tribunale brasiliano vietò all’ex presidente di candidarsi per la rielezione. Secondo la Cnn, tuttavia, se Da Silva si candidasse alla presidenza nel 2022, «potrebbe essere difficile per un candidato di centro emergere». Un’eventualità che spingerebbe Bolsonaro «ad attuare politiche più populiste nella speranza di consolidare la sua base».

L’attacco a Bolsonaro

«In questo momento la mia testa non ha tempo per pensare a una candidatura», ha detto il 10 marzo Lula, in merito alla possibilità di correre per le elezioni presidenziali del 2022. Durante la sua prima conferenza stampa dopo dall’annullamento della condanna, il leader del Partito dei Lavoratori si è rivolto subito al presidente in carica, Jair Bolsonaro, parlando di un capo di Stato che dice «solo baggianate e fake news». Il Brasile è tra i Paesi al mondo più duramente colpiti dalla pandemia da Coronavirus. Ad oggi, il bilancio dei morti è arrivato a oltre 270 mila, mentre i casi di positività rilevati dall’inizio dell’emergenza sono più di 11 milioni. E i numeri sono ancora in aumento.

«Il vaccino non è una questione economica, ma riguarda amare la vita oppure la morte», ha osservato Lula accusando Bolsonaro di essere un «negazionista». «Non seguite la sua decisione imbecille, vaccinatevi», ha detto Lula. popolazione e annunciando che la prossima settimana riceverà la prima dose anche lui. Tornando poi sul tema delle elezioni, Lula ha ribadito: «Sarei piccolo se pensassi al 2022 adesso: il mio partito prenderà una decisione al momento opportuno, ora pensiamo ai problemi del Paese».

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