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Stop in Danimarca ad AstraZeneca: «Vaccinazioni ferme per due settimane. Un grosso problema, non ci voleva» – L’intervista

Parla a Open Flemming Konradsen, direttore del dipartimento di Salute globale dell'università di Copenaghen: «Troppe persone aspettano ancora di essere vaccinate»

Non c’è pace per AstraZeneca, dopo che la Danimarca ha sospeso la somministrazione del vaccino prodotto dall’azienda anglo-svedese. La decisione è stata presa dopo «una morte sospetta», e problemi di coagulazione in vari pazienti a cui era stato somministrato il vaccino in questione. Ora ci sarà un’indagine approfondita per capire se ci sia un legame tra il farmaco anti-Covid e i coaguli di sangue (l’Ema esclude la correlazione tra casi di trombosi e il vaccino di AstraZeneca, ndr). «La campagna vaccinale sarà ritardata di due settimane», spiega a Open Flemming Konradsen, direttore del dipartimento di Salute globale dell’università di Copenaghen.

«Stiamo seguendo il protocollo»

«Se si verifica una morte dopo la somministrazione di un vaccino allora l’uso del vaccino viene bloccato. Ci stiamo muovendo secondo il protocollo», dice Konradsen che chiarisce come, al momento, non ci sia nulla di cui preoccuparsi: «Sicuramente un’inchiesta approfondita ci dirà cosa è successo». La Danimarca ha somministrato fino a oggi 778 mila dosi. Il 3,8% della popolazione è stata invece completamente immunizzata. «Per noi è un grosso problema al momento perché la maggior parte delle dosi disponibili sono di AstraZeneca», dice Konradsen. «Anche se credo che riprenderemo presto il ritmo, questa battuta d’arresto non ci voleva. Molte persone aspettano ancora di essere vaccinate».

La situazione in Danimarca

Ad oggi, la Danimarca ha vaccinato quasi tutti gli operatori sanitari, e gran parte delle persone sopra gli 85 anni. Con bar e ristoranti chiusi, ma le scuole pronte a riaprire, «continueremo a focalizzarci sulle fasce più deboli per proseguire con la campagna vaccinale», dice Konradsen che ricorda come «fin dall’inizio c’è sempre stato molto scetticismo attorno ad AstraZeneca a causa dei pochi dati disponibili per la popolazione sopra ai 65 anni».

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