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A Genova 10 contagiati nell’ospedale di Bassetti, sospetti sull’infermiera che ha rifiutato il vaccino. Toti: «Ora una legge regionale per l’obbligo ai sanitari»

14 Marzo 2021 - 11:15 Redazione
Cluster al San Martino. Il governatore: «Inaccettabile non proteggere i pazienti». E il medico si appella a Draghi

La Liguria potrebbe introdurre il vaccino obbligatorio contro il Coronavirus per tutto il personale sanitario, dopo il caso dell’infermiera di Genova in servizio al San Martino che ha rifiutato la dose ed è risultata positiva. La direzione dell’ospedale ha confermato la presenza di un cluster derivante da variante inglese al primo piano del Padiglione Maragliano. Al momento i soggetti contagiati sono dieci, infermiera compresa.

Il governatore della Liguria, Giovanni Toti, ha subito dichiarato: «Ho dato mandato ai miei uffici di valutare la possibilità di intervenire con una legge regionale per obbligare il personale sanitario a vaccinarsi. Chi fa questo lavoro e rifiuta di proteggere se stesso con il vaccino non protegge i pazienti di cui dovrebbe prendersi cura. E questo è inaccettabile».

Anche il professor Matteo Bassetti, che al San Martino dirige la clinica di Malattie Infettive, ha lanciato un appello in questo senso, rivolgendosi però direttamente al premier Mario Draghi: «Un sanitario, che aveva deciso spontaneamente di non vaccinarsi per il Covid, ha probabilmente infettato alcuni pazienti generando un cluster ospedaliero. Sostengo, insieme ad altri colleghi, da vari mesi la necessità di una legge nazionale per rendere obbligatorio il vaccino per i sanitari».

Il medico ha quindi aggiunto: «Occorre intervenire rapidamente su questo tema per evitare nuovi episodi in altri ospedali e strutture sanitarie del Paese. Non aver pensato per tempo a una legge nazionale denota mancanza di cultura politica vaccinale. Come medici e sanitari che hanno a cuore la salute dei nostri pazienti, chiediamo al presidente Draghi di intervenire con urgenza per garantire sicurezza e serietà ai nostri ospedali. Anche questo rappresenta quel cambio di passo che chiediamo al nuovo governo».

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