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I numeri in chiaro, Pregliasco: «Spero nel superamento del picco entro fine marzo». E su AstraZeneca: «Restano dubbi tra i cittadini» – Il video

A proposito di AstraZeneca, il virologo esprime la necessità di una «campagna di comunicazione unitaria, che evidenzi e ribadisca che questa problematica va comunque approfondita, come per tutti i farmaci e i vaccini via via che si allarga la platea delle persone che li usano»

Da lunedì le morti per Coronavirus in Italia non sono mai scese sotto la soglia di 350 (oggi ne sono state registrate 423) e i nuovi casi sono sempre stati più di 20 mila con l’eccezione di lunedì, quando ne sono stati registrati 15.267. «La curva epidemiologica è ancora in crescita se la vediamo cumulativamente a livello italiano – dichiara a Open il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’istituto Galeazzi di Milano -. Credo di poter individuare in diverse regioni situazioni differenti: in Lombardia per esempio la crescita non è così imponente come le settimane precedenti, mentre in altre Regioni la situazione è ancora in fase evolutiva. Ma credo che complessivamente i casi potrebbero ancora crescere. Spero che si potrà arrivare a un picco entro la fine di marzo». Vuol dire che dopo Pasqua potrebbero tornare la zone gialle? «Bisogna vedere l’andamento sui territori, ma spero che nell’arco di 10-15 giorni si possano vedere effetti positivi, legati all’andamento naturale della curva epidemica, facilitata e aiutata dagli interventi del lockdown».

Il giorno delle vittime del Covid e la situazione nelle terapia intensive

Nel giorno in cui si ricordano le morti per il Coronavirus e gli sforzi fatti da infermieri e medici in prima linea nella lotta al Covid, rimangono alti gli ingressi in terapia intensiva: oggi sono stati 249, ieri 324. «Sicuramente, rispetto a un anno fa, oggi c’è una situazione di maggior organizzazione e di maggior freddezza che ci permette di fornire la miglior assistenza a tutte le persone che si stanno ammalando. Direi che dai dati generali in una decina di Regioni si è screata una situazione che va ben oltre il 30% [nelle terapie intensive ndr], valore indicato come “impegnativo” per la capacità di riposta. Una situazione a cui ci stiamo abituando, e non è bello, perché i numeri ci anestetizzano rispetto al passato. Se non ricordo male il numero di morti attuale di oggi è leggermente superiore a quello dello stesso giorno dell’anno scorso [il 18 marzo i decessi quotidiani erano stati 475 ndr]».

L’ok dell’Ema ad AstraZeneca: «Rimangono i dubbi. Serve una campagna di comunicazione unitaria»

Nel frattempo, oggi è arrivato il nuovo via libera da parte dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema) al vaccino AstraZeneca, dopo la sospensione per gli  eventi avversi segnalati nelle ultime settimane. «Spero in una comunicazione unitaria, di accompagnamento, che evidenzi e ribadisca che questa problematica va comunque approfondita, come per tutti i farmaci e i vaccini via via che si allarga la platea delle persone che li utilizzano – dichiara Pregliasco -. È chiaro che una narrazione già un po’ negativa rispetto all’efficacia del vaccino unita adesso a questi dubbi che rimarranno e a una decisione che sostanzialmente dice “Il rischio è irrisorio, probabilmente nullo, ma bisogna approfondire” lascia quel margine non facile da interpretare al cittadino».

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