La Nuova Zelanda ha deciso di estendere il congedo retribuito alle coppie che hanno subito aborti spontanei

Sarà valido anche in caso di maternità surrogata, mentre non è previsto per le interruzioni volontarie di gravidanza

Un congedo retribuito anche per le coppie che hanno subito un aborto spontaneo prima delle 20 settimane di gravidanza. E’ questa la decisione della Nuova Zelanda, che mercoledì 24 marzo ha approvato in Parlamento un disegno di legge per estendere il diritto di astenersi dal lavoro anche in caso di interruzioni involontarie di gravidanza che non abbiano superato le tre settimane di gestazione. In questo modo, il Paese ha ampliato il periodo già previsto dalla legge in vigore (che tutelava i genitori dai 20 giorni in poi). Il disegno di legge è stata scritto e presentato dalla deputata laburista Ginny Andersen. «In questo modo si può dare alle donne la sicurezza di richiedere il permesso ogni volta che si rendono conto di aver bisogno di tempo, sia fisicamente o che psicologicamente, per superare il dolore della perdita», ha dichiarato Andersen.


Come riportato dal New York Times, stando a quanto calcolato da una fondazione locale (la Sands New Zealand) nel Paese si registrano dai 5.900 agli 11.800 aborti spontanei o figli nati senza vita ogni anno. Parallelamente, un’altra indagine ha dimostrato che più del 95% per cento degli aborti spontanei si verifica nelle prime 12-14 settimane di gravidanza. Il congedo sarà rivolto sia alle donne che ai loro compagni, ma anche alle coppie che si apprestano ad avere figli con la maternità surrogata. La legge, però, non si applica agli aborti volontari: la Nuova Zelanda ha infatti reso legale l’interruzione volontaria di gravidanza solo lo scorso anno, con largo ritardo rispetto agli altri Paesi cosiddetti ricchi.


Immagine di copertina: Anastasiia Chepinska su Unsplash

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