Benigni per Dante al Quirinale: «Fondò il suo partito, il PD ma era senza pace tra scissioni e correnti» – Il video

«Presidente io vorrei abbracciarla, ma non si può. Provo davvero tanto affetto per lei e farei qualsiasi cosa. Ho sentito qualche mese fa che non aveva il barbiere, ecco, per lei farei il barbiere vestito da corazziere». Roberto Benigni inizia così, con un saluto ironico al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la sua lettura di un canto del Paradiso della Divina Commedia di Dante Alighieri al Quirinale, in occasione delle celebrazioni per il settecentenario della nascita del poeta fiorentino. Nel palazzo presidenziale, il premio Oscar toscano dedica spazio anche alla satira politica, con una battuta in riferimento alla condizione interna al Partito Democratico. «Dante è stato un grande poeta e un grande politico. Era con i guelfi, tra i Priori e poi nel Consiglio dei Cento. La politica non gli ha portato bene», ha aggiunto Benigni, «lo hanno esiliato ingiustamente da Firenze e condannato. Quindi è passato tra i ghibellini. Ma alla fine ha detto basta con la politica e ha detto “faccio parte per se stesso”. Ha fondato il partito di Dante, il Pd, non ha vinto mai. Si sono scissi, c’erano troppe correnti: questo Pd sono 700 anni che non trova pace».


Video: YouTube/Quirinale – Agenzia Vista/Alexander Jakhnagiev


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