L’assegno unico per ogni figlio a carico è legge: a chi spetta e come calcolare gli importi

Per il 2021 saranno 3 miliardi le risorse stanziate per il contributo economico a beneficio di tutte le famiglie, sia italiane che straniere, e di tutti i lavoratori, anche quelli autonomi e incapienti

L’assegno unico universale per figli è legge. Dopo il via libera dato all’unanimità dalla Camera nel luglio 2020, anche il Senato si è espresso a favore alla misura, con 227 voti favorevoli, 0 contrari e 4 astenuti, portando così all’approvazione in via definitiva il disegno di legge. L’intervento di sostegno, stando a quanto riferito dal presidente del Consiglio, Mario Draghi dovrebbe entrare in vigore già dal prossimo luglio 2021. L’assegno sarà mensile e potrà valere fino a 250 euro per ogni figlio/a a carico. Tutto varierà in base all’età del soggetto a carico e al reddito del nucleo familiare. Per sostenere la misura il Governo ha stanziato 3 miliardi per  l’anno 2021 e 5,5 miliardi per il 2022. Secondo le stime dell’Istat i destinatari dell’assegno unico copriranno una platea di circa 11 milioni di nuclei familiari. Nel testo della legge di bilancio approvata in via definitiva dal Senato il 30 dicembre scorso, l’assegno unico 2021 è presentato così:


Al fine di dare attuazione a interventi in materia di riforma del sistema fiscale, nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze è istituito un Fondo con una dotazione di 8.000 milioni di euro per l’anno 2022 e di 7.000 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2023, di cui una quota non inferiore a 5.000 milioni di euro e non superiore a 6.000 milioni di euro a decorrere dall’anno 2022 è destinata all’assegno universale e servizi alla famiglia.


Cos’è l’assegno unico e universale?

A partire dal settimo mese di gravidanza fino al compimento del 18° anno del figlio ogni famiglia potrà richiedere di ricevere ogni mese un contributo di sostegno economico compreso tra i 50 e i 250 euro. Sarà possibile prorogare la richiesta di assegno, il cui importo verrà però ridotto, fino al compimento dei 21 anni del figlio/a a carico del nucleo familiare. Questa possibilità sarà concessa nel caso in cui il figlio studi all’università, svolga il Servizio civile, abbia un lavoro a basso reddito, o sia disoccupato.

Come verrà erogato

L’assegno verrà erogato, con la stessa cifra, a entrambi i genitori in forma di credito d’imposta o come denaro. In assenza di genitori, verrà erogato a chi esercita la responsabilità genitoriale. Se i genitori sono separati o divorziati l’assegno verrà erogato al genitore a cui è stato assegnato l’affidamento del figlio. Nel caso in cui il figlio sia maggiorenne potrà essere erogato direttamente a lui/lei. Questo bonus è cumulabile con il reddito di cittadinanza e la pensione di cittadinanza e anche con aiuti definiti dagli enti locali.

Chi ne ha diritto

Salvo ulteriori specifiche attuative, per avere diretto all’assegno unico e universale per figli sarà si dovrà rispettare due principali criteri:

  • sarà necessario essere soggetti al pagamento dell‘imposta sul reddito in Italia. Il contributo è rivolto a tutti i lavoratori, sia quelli a tempo indeterminato, indeterminato, autonomi, con partita Iva, o incapienti;
  • sarà necessario essere cittadini italiani, cittadini dell’Unione Europea o extracomunitari in possesso di permesso di soggiorno di lungo periodo, che sia di lavoro o di ricerca, e residenti in Italia da almeno due anni.

Come calcolare l’importo?

Il criterio scelto per definire la cifra dell’assegno è l’indicatore Isee. Ci sono però dei fattori che fanno aumentare il valore di questo bonus. L’assegno sarà più alto se il figlio è disabile, se la madre ha meno di 21 anni o se oltre a lui ci sono a carico almeno altri due figli. In caso di figli disabili, l’assegno verrà riconosciuto anche oltre i 21 anni di età. In generale, però, la normativa si basa su questi princìpi:

  • una quota fissa tra i 50 e i 100 euro;
  • una quota variabile in base all’Isee (quest’ultimo, se dovesse superare i 60 mila euro, annullerebbe la componente variabile);
  • l’assegno verrà maggiorato per i figli successivi al secondo e per quelli con disabilità (per questi, la maggiorazione dovrà essere tra il 30 e il 50%);
  • un altro requisito che inciderà sull’importo sarà l’età del figlio, a partire dai 18 fino ai 21 anni, il contributo sarà inferiore rispetto a quelli versato ai minorenni; tuttavia i figli, per continuare a ricevere l’assegno dopo la maggiore età, dovranno essere iscritti a percorsi di formazione scolastica, tirocini, o avere la disoccupazione.

L‘importo medio per ogni famiglia sarà pari a circa 2.991 euro l’anno.

Come richiederlo?

L’assegno unico entrerà in vigore il 1° luglio 2021. Per richiederlo, in attesa di ulteriori specificazioni, sarà necessario presentare il calcolo dell’Isee.

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