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Coronavirus, la Francia avvia la produzione nazionale di vaccini: obiettivo 250 milioni di dosi. Cina, un’intera città in quarantena

05 Aprile 2021 - 11:09 Redazione
I primi flaconi made in France arriveranno dai laboratori della Delpharm, che ha firmato un contratto con Pfizer. In Cina tornano ad aumentare i nuovi contagi

FRANCIA

ANSA | Parigi, Francia

Macron: «Una questione di indipendenza»

La Francia si mette in proprio e da questa settimana comincerà a produrre, all’interno dei confini nazionali, i vaccini contro il Coronavirus. La produzione avverrà all’interno di una serie di fabbriche subappaltatrici, che hanno siglato intese con le aziende produttrici di vaccini anti-Covid. Secondo le stime delle autorità sanitarie, l’obiettivo è fissato a 250 milioni di dosi entro la fine dell’anno. Un progetto che il presidente Emmanuel Macron ha definito «una questione di indipendenza». I primi flaconi made in France arriveranno dai laboratori della Delpharm, che ha firmato un contratto con Pfizer e BioNTech. A metà aprile partirà anche Recipharm, che ha un’intesa con l’azienda americana Moderna. Quindi Sanofi che ha firmato una partnership con Janssen. Lo stabilimento di Fareva, infine, avvierà la produzione entro l’estate di dosi di Curevac. Tutte queste dosi, stando a quanto riferisce l’agenzia Ansa, saranno destinate non solo al mercato interno, ma a tutti i Paesi europei.

CINA

NICOLAS ASFOURI / AFP

Nuovi casi di positività in una città vicina al Myanmar

Nelle ultime 24 ore la Cina ha riportato il più grande aumento giornaliero di nuovi casi di Covid-19 da due mesi a questa parte. Quindici casi di positività sono stati segnalati in una città, Ruili, al confine con il Myanmar nella provincia sud-occidentale dello Yunnan. Secondo quanto riferito da Reuters, il governo locale di Ruili ha messo i residenti dell’area urbana in quarantena, e ha avviato test di massa, iniziando a limitare gli ingressi e le uscite dalla città. Il numero totale di nuove infezioni, comprese le infezioni importate dall’estero, si attesta a 32, segnando il totale più alto dal 31 gennaio.

INDIA

EPA/DIVYAKANT SOLANKI | Vaccinazioni anti-Covid a Dharavi, Mumbai.

Il terzo bilancio più grave dopo Usa e Brasile

Non accenna a frenare il contagio da Coronavirus in India. Il Paese ha registrato 103.558 nuovi casi di Covid in 24 ore, mai così tanti. Il totale da inizio pandemia sale così a 12,59 milioni di casi. Si tratta del terzo bilancio più grave in tutto il mondo, dopo gli Stati Uniti e il Brasile. I decessi confermati per Covid-19 nelle ultime 24 ore sono stati 478, per un totale di 165.101. Le infezioni giornaliere sono in aumento dall’inizio di febbraio, e hanno convinto lo stato più ricco dell’India, il Maharashtra, sede della capitale finanziaria, Mumbai, a imporre un lockdown nei fine settimana e un coprifuoco notturno ai suoi più di 110 milioni di abitanti a partire dalla sera di lunedì e fino alla fine di aprile. Saranno vietati i raduni di più di quattro persone e saranno chiusi uffici privati, ristoranti, cinema, piscine, bar, luoghi di culto e luoghi pubblici come le spiagge. Nei fine settimana potranno operare solo i servizi essenziali.

THAILANDIA

EPA/UDO WEITZ | Bantao Beach, a Phuket.

Gli effetti della pandemia sul settore del turismo

Prima il turismo. In Thailandia si è deciso di dare la priorità nelle vaccinazioni – dopo gli operatori sanitari, i membri del gabinetto e gli anziani – alla popolare isola di villeggiatura di Phuket rispetto alle altre aree del Paese, nel tentativo di rilanciare l’economia nazionale. L’obiettivo, riferisce l’agenzia Reuters, è vaccinare almeno 460.000 persone, la maggior parte della popolazione dell’isola, in vista del 1° luglio, quando i turisti stranieri immunizzati non avranno più obbligo di quarantena, ha spiegato il vice governatore di Phuket Piyapong Choowong. In Thailandia, prima della pandemia la spesa dei turisti stranieri rappresentava l’11-12% del Pil. Il settore è stato devastato dal virus con 1,45 milioni di posti di lavoro persi dall’anno scorso. «È una sfida. Ma questo contribuirà al Pil in una certa misura», ha detto il governatore dell’Autorità del Turismo della Thailandia Yuthasak Supasorn. I visitatori dall’Europa, dagli Emirati Arabi Uniti e dagli Stati Uniti dovrebbero essere i primi a tornare nel Paese, ha detto Yuthasak.

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