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I numeri in chiaro, Taliani: «Siamo in fase di discesa ma attenti alle riaperture. Non è un “liberi tutti”, servono controlli e sanzioni» – Il video

16 Aprile 2021 - 21:42 Fabio Giuffrida
Secondo la professoressa di Malattie infettive dell’università La Sapienza di Roma, i dati iniziano a essere confortanti. C'è luce in fondo al tunnel anche se il numero dei decessi continua a essere ancora troppo alto (oggi 429)

«Il saldo è fortemente negativo, sia per i pazienti attualmente positivi al Covid (-29.623 unità) sia per quelli in isolamento domiciliare, che calano di 25.983 in una settimana (dal 9 al 16 aprile, ndr). Sono 237 i pazienti in meno nelle terapie intensive e 3.403 in meno nei reparti ordinari. La percentuale delle persone che finiscono in terapia intensiva rispetto agli attualmente positivi è ora in lieve calo: una settimana fa la percentuale era dello 0,67 per cento, oggi dello 0,66. Cala di più, invece, la percentuale dei pazienti ricoverati sul totale dei positivi: 5,25 per cento la settimana scorsa, 4,88 oggi. Questi dati ci dicono che il picco sta decrescendo, anche se lentamente. Dunque, se questo andamento si confermasse anche nelle prossime giornate, potremmo sperare di essere nella fase di discesa».

A parlare a Open è la professoressa di Malattie infettive dell’università La Sapienza di Roma Gloria Taliani secondo cui, però, scende «in maniera contenuta il numero dei decessi. 433 una settimana fa, 429 oggi. Una piccola riduzione di cui, però, non dobbiamo meravigliarci. La decrescita, anche in passato, è stata lenta. Serve tempo prima di vedere un cambiamento».

Le riaperture

La professoressa Taliani commenta anche la decisione del governo di riaprire le attività economiche del Paese, chiuse ormai da un anno, a partire dal 26 aprile 2021. «Nessuno può sapere cosa succederà dopo l’allentamento delle misure restrittive. Sono la preoccupazione di tutti noi. Da una parte serve il contenimento, dall’altra bisogna dare ossigeno alle attività produttive, stemperando anche il disagio sociale che si percepisce. La domanda vera è cosa si deve fare? Servono regole semplici e chiare da seguire. Poche regole ma molti controlli che, dunque, vanno potenziati. Sono l’unica arma efficace che possiamo immaginare nei confronti di un rischio immanente di interpretare la riapertura come un “liberi tutti”».

Grafiche di Vincenzo Monaco | Video di Fabio Giuffrida

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