Clubhouse è l’app più copiata del 2021. Ecco come i colossi tech stanno investendo sul mercato degli audio

Twitter e Facebook ma non solo: sono tante le piattaforme che cercano di replicare la formula di Clubhouse

I Reel di Instagram sono molto simili ai video di TikTok. Le storie di Twitter non sono poi così diverse da quelle di Instagram, che a loro volta ricordano da vicino quello di Snapchat. La storia della tecnologia è piena di repliche. Modelli che vengono lanciati da un’azienda e poi presi, reinventati e migliorati da altre. Anzi. Le battaglie sui brevetti sono proprio all’origine di questo settore. Non sorprende quindi che l’app più chiacchierata del 2021 sia diventata già piena di decine di cloni. Al momento Clubhouse funziona solo per prodotti Apple ma gli sviluppatori dell’app sono al lavoro per creare la versione Android. Una missione cruciale per l’azienda, visto che le quote di Android sfiorano il 90% di tutto il mercato degli smartphone. Il filone più importante della miniera di clienti deve essere ancora picconato. E la data di debutto non è ancora certa. Intanto però i concorrenti di Clubhouse non sono restati certo fermi ad aspettare.


Facebook Live Audio Rooms, la mossa della corazzata

Ogni mese 2,6 miliardi di utenti utilizzano Facebook. Di questi, 1,73 miliardi lo utilizzano ogni giorno. Qualsiasi mossa del colosso di Mark Zuckerberg ha un peso enorme nel settore della tecnologia. Per questo quando settimana scorsa Facebook ha fatto capire che il futuro dei suoi investimenti si sarebbe concentrato sull’audio, non sono stati solo gli investitori di Clubhouse a farsi venire qualche dubbio su questo mercato. Le novità sono state illustrate da Fidji Simo, vice presidente dell’azienda e responsabile dell’app.


La prima è Live Audio Rooms, stanze vocali che prima saranno disponibili per i gruppi Facebook, poi per qualche utente scelto dalla piattaforma e poi ancora, probabilmente in estate, per tutte le persone con un account. La seconda è l’arrivo dei Podcast, che potranno essere utilizzati direttamente sulla piattaforma, anche mentre si sta facendo altro. L’ultima è Soundbite, una funzione che permetterà di pubblicare sui social piccoli estratti audio, registrati con una serie di nuovi strumenti che verranno messi a disposizione direttamente da Facebook. Tutto in collaborazione con Spotify.

Twitter Space, la funzione giusta nel social giusto

Twitter è stato il primo. A inizio marzo l’azienda fondata da Jack Dorsey ha aperto Spaces, una funzione del social network che permette di creare una stanza vocale con utenti diversi. Esattamente come su Clubhouse ci sono anche qui moderatori che organizzano l’incontro e un pubblico che può partecipare e chiedere di intervenire. Inizialmente disponibile in Beta, dedicata cioè a gruppi ristretti di utenti, negli ultimi giorni questa funziona sta diventando disponibile per tutti gli utenti della piattaforma. Per avviarla basta andare su simbolo + in basso a destra nell’applicazione e selezionare “Spazi”. Visto che su Twitter sta diventando il regno di politici, giornalisti e commentatori televisivi (o aspiranti tali) potrebbe essere la funzione giusta nel posto giusto.

Instagram Live Room, per adesso solo in quattro

Di solito partono verso le 19 e vanno avanti fino alla sera tarda. Su Instagram le dirette sono diventate uno degli asset centrali di questo social network, soprattutto fra gli utenti più giovani. Se però prima le dirette potevano essere fatte al massimo da due utenti, da marzo il social ha introdotto la possibilità di fare dirette con quattro speaker e un numero illimitato di persone che restano a guardarlo. Per adesso non sembra che ci sia l’intenzione di ampliare il numero di partecipanti ma anche questo potrebbe diventare un nuovo concorrente di Clubhouse. Al momento Instagram ha un miliardo di utenti attivi ogni mese.

Foto di copertina: People vector created by felicities – www.freepik.com

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