Coronavirus, l’Ue accelera sul pass vaccinale: test dal 10 maggio anche in Italia. Tokyo verso la rinuncia al pubblico per le Olimpiadi

Più di un mese fa il comitato olimpico giapponese aveva annunciato che non avrebbe ammesso spettatori stranieri ai Giochi, ma solo pubblico locale. Intanto la Spagna ha battuto il record delle 500mila dosi di vaccino

SPAGNA

AFP/JOSE JORDAN | Coronavirus in Spagna

Superate le 500mila dosi di vaccino in un giorno

In Spagna, per la prima volta, è stata superata la barriera delle 500mila dosi di vaccino anti-Covid somministrate in un solo giorno. A riportarlo è l’ultimo aggiornamento del ministero della Sanità. In 24 ore sono state realizzate 504.823 iniezioni. In questo modo la Spagna sfiorerà l’obiettivo di avere un quarto della popolazione vaccinata con una dose (si ferma al 24,8 per cento) e un abitante su dieci con due dosi (raggiunge il 9,9 per cento). Anche in Italia, da mesi, si parla di arrivare a mezzo milione di vaccinazioni al giorno.


USA

EPA/Brian van der Brug | Vaccinazioni negli Usa

Arriva l’ok degli Usa all’invio di dosi Pfizer in Canada

Alla fine gli Usa invieranno i vaccini Pfizer al Canada, già a partire dalla prossima settimana, come annunciato da un portavoce della casa farmaceutica americana. Fino a questo momento Washington non aveva autorizzato l’export di milioni di dosi prodotte in America. Ottawa, quindi, si era vista costretta a rivolgersi all’Europa e attendeva le dosi Pfizer dal sito produttivo in Belgio. Ora, invece, è arrivata la buona notizia. Saranno direttamente gli Usa a farlo.


UNIONE EUROPEA

EPA/Olivier Matthys | Ursula Von der Leyen, presidente della Commissione europea

L’Ue accelera sul pass vaccinale

L’Unione europea accelera sul pass vaccinale per viaggiare. Il sistema di gestione dei certificati digitali sarà infatti operativo a partire dal 1° giugno, dopo una fase di sperimentazione che inizierà dal 10 maggio con un primo gruppo di 15 Paesi, tra i quali anche l’Italia. Il passaggio successivo prima dell’entrata in vigore sarà tuttavia l’approvazione del pass da parte degli Stati membri, prevista per la fine di giugno. Ma, nel frattempo, verrà messa a punto l’infrastruttura tecnica, che per quella data sarà già «pienamente funzionante», promettono fonti della Commissione europea.

GIAPPONE

EPA/FRANCK ROBICHON | Tokyo

Il nuovo passo indietro del comitato olimpico

Mancano solo tre mesi al fischio d’inizio dei Giochi a Tokyo. Per le autorità sanitarie locali l’obiettivo è che siano «sicuri», dunque al riparo dal rischio di contagio da Coronavirus. Per questo motivo ci potrebbe essere una «situazione in cui non potremmo autorizzare gli spettatori» a tutte le gare, ha detto Seiko Hashimoto, aggiungendo che i Giochi sarebbero un successo solo se gli organizzatori avranno «completamente» protetto gli atleti e il pubblico giapponese. Più di un mese fa la decisione del comitato olimpico di ammettere solo spettatori locali: nessun turista straniero sarebbe potuto andare in Giappone per assistere alle Olimpiadi. Ora, l’ulteriore passo indietro.

INDIA

EPA/DIVYAKANT SOLANKI | Code fuori da un hub vaccinale a Mumbai, dove le somministrazioni sono state interrotte il 29 aprile per esaurimento delle scorte

Scorte di vaccini esaurite in buona parte dell’India

Al pesantissimo bilancio di morti e nuovi contagi in India si aggiunge ora la carenza diffusa di dosi sufficienti di vaccini anti Covid. Proprio nel principale Paese produttore di farmaci e vaccini del mondo, le scorte sono ormai esaurite in diverse province, in particolare a Mumbai, dove le somministrazioni dei vaccini sono state sospese per tre giorni. Il governo locale del Maharashtra ha ripetutamente lanciato appelli all’esecutivo centrale per la carenza di vaccini. Secondo il New York Times, fino a giovedì 29 aprile in India era stato vaccinato solo l’1,8% della popolazione e, nonostante la produzione interna sia in grado di ottenere decine di milioni di dosi al mese, non riesce a far fronte all’enorme domanda in un Paese così popoloso. Secondo il piano nazionale, dall’1 maggio saranno 940 milioni gli adulti che avranno diritto ad almeno la prima dose.

USA

EPA/JIM LO SCALZO | Il quartier generale di AstraZeneca a Gaithersburg, Stati Uniti

Si allungano i tempi per l’autorizzazione di AstraZeneca negli Usa

L’autorizzazione negli Stati Uniti del vaccino anti-Covid prodotto da AstraZeneca slitterà di almeno un mese, nonostante la casa farmaceutica avesse previsto di presentare la richiesta alla Food and drug administration entro fine aprile. La società anglo-svedese sarebbe in difficoltà nel raccogliere i dati necessari richiesti dalle autorità sanitarie americane, che hanno richiesto maggiori approfondimenti sulla sicurezza del prodotto dopo i rari casi di reazioni avverse emerse in Europa. Come riporta il Wall street journal, le difficoltà di AstraZeneca nel raccogliere tutte le informazioni necessarie porteranno a un ritardo nella presentazione della richiesta alla Fda, facendo slittare la scadenza ad almeno metà maggio. In attesa dei dati aggiornati sulla sicurezza del vaccino, la Fda ha ribadito che gli Stati Uniti non permetterà anche l’esportazione di AstraZeneca verso altri Paesi, almeno finché non ci sarà la certezza che le dosi siano state prodotte con gli standard di qualità americani e saranno esclusi il più possibile dubbi sulla sicurezza e l’efficacia.

Foto in copertina di repertorio: ANSA/TONY VECE

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