Covid, domani il vertice sulle riaperture: si decide sul coprifuoco. Sul tavolo anche i nuovi criteri per i colori

L’esecutivo guarda all’estate e, incalzato dalle Regioni, discute i prossimi passi. Il ministro Speranza: «Avanti ma con moderazione»

Ci sono diversi temi sul tavolo della cabina di regia prevista per domani, 17 maggio. Si parlerà di coprifuoco, di criteri di assegnazione dei colori alle Regioni e dei margini esistenti per ulteriori riaperture (come quelle di spiagge e piscine) dopo un lungo inverno di misure anti Covid. Con buona probabilità verrà fissata una data anche per la ripartenza delle cerimonie, che potrebbe essere quella del 15 giugno. A voler velocizzare il processo di uscita dalle restrizioni sono le Regioni, che hanno necessità di prepararsi alla stagione estiva e vanno in pressing sul governo. A parlare nei giorni scorsi è stato soprattutto il presidente della Liguria Giovanni Toti, che ha chiesto insistentemente l’abbandono del coprifuoco. Il ministro Roberto Speranza, comunque, pur essendo ottimista, mette un freno al pressing: «Riapriremo, ma i passi avanti dovranno essere ponderati se non vogliamo tornare indietro».


Il dibattito sul coprifuoco

Ieri, 15 maggio, il ministro del Turismo Massimo Garavaglia ha dichiarato a margine di un tavolo a Genova con Toti e le categorie del turismo che il coprifuoco «ha i giorni contati». Da quanto emerge, il primo step sarà quello di spostare di una o due ore il limite orario (quindi dalle 22 alle 23 o alla mezzanotte). Secondo Garavaglia, entro il 2 giugno si potrà pensare di abolirlo definitivamente. Più cauto il presidente dell’Anci e sindaco di Bari Antonio Decaro, che ha dichiarato al Corriere della Sera: «Non si può arrivare col coprifuoco all’estate, ma serve un graduale allentamento. I dati stanno migliorando e ci aspettiamo che, con ancora un po’ di pazienza di due-tre settimane, si possa ripartire davvero».


I nuovi criteri per i colori

Per quanto riguarda le fasce di rischio, secondo Il Messaggero i criteri dovrebbero passare da 21 a 12. A determinare il passaggio da un colore all’altro ci saranno soprattutto l’indice Rt ospedaliero e l’incidenza dei casi su 100 mila abitanti (come ormai noto, con 250 si va in zona rossa, con 150-250 in arancione, con 50-150 in giallo e con meno di 50 in bianco). A sparire potrebbe essere il tanto discusso indice Rt dei contagi.

Immagine di copertina: ANSA/FABIO FRUSTACI

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