Non solo Matteo Renzi. Lo 007 Marco Mancini, caporeparto del Dipartimento Servizi per l’informazione e la sicurezza (Dis), immortalato con il leader di Italia Viva in autogrill a Roma in un video trasmesso da Report, avrebbe incontrato anche il ministro degli Esteri, Luigi di Maio. E’ il quotidiano Domani a svelare l’appuntamento tra il capo della Farnesina e la spia italiana. La conferma al quotidiano è arrivata dallo stesso Nicola Gratteri, procuratore di Catanzaro. «Tra l’uomo dei servizi e il ministro c’è stato solo uno scambio veloce, tipo “piacere, piacere”», ha chiarito il pm. Secondo Domani, che ha contattato fonti del Csm, la vicinanza tra Gratteri e Mancini potrebbe essere usata per intralciare la candidatura del magistrato antimafia alla guida della Procura di Milano.
Gratteri: «La presenza di Mancini non era prevista»
L’incontro alla Farnesina tra Di Maio e Mancini, a cui era presente anche Gratteri, è avvenuto durante i mesi del governo Conte II. Secondo Domani, lo 007 puntava a una promozione a vicedirettore grazie all’appoggio che credeva di avere da Giuseppe Conte e dall’ex direttore del Dis, Gennaro Vecchione. Nei giorni scorsi, Gratteri aveva smentito al il Fatto Quotidiano di aver favorito l’appuntamento tra Renzi e Mancini, ma da questo incontro con Di Maio, scrive Domani, sembra vi fosse tra i due «un chiaro rapporto di stima». «La presenza di Mancini non era prevista: mi aveva chiamato per farmi un saluto, e io risposi che stavo andando al ministero degli Esteri per un incontro con Di Maio. Mancini così mi chiese se poteva venire anche lui. Tra lui e il ministro c’è stato solo uno scambio veloce. Durante la riunione istituzionale tra me e il ministro, invece, Mancini non c’era. E naturalmente non chiesi niente per nessuno», dice Gratteri a Domani.
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