Renzi e l’incontro con lo 007 Mancini: il servizio di Report finito nel mirino di Italia Viva – Il video

Il partito dell’ex premier ha accusato la trasmissione di avere pagato una fonte per l’inchiesta. Il conduttore Ranucci in un video prima della messa in onda: «Falso, mai fatta una cosa simile in 25 anni»

«È fango, in 25 anni di trasmissione non è mai stata pagata una fonte». A dirlo è direttamente Sigfrido Ranucci, giornalista e conduttore del programma Rai Report, accusato dai vertici di Italia Viva di aver pagato una fonte 45 mila euro per il servizio che ricostruisce l’incontro tra Matteo Renzi e l’agente segreto Marco Mancini. Il partito del senatore toscano ha anche avviato l’iter per un’interrogazione parlamentare in Parlamento. Il servizio al centro dello scontro riguarda un incontro avvenuto lo scorso 23 dicembre, nel pieno della crisi del Conte-bis, tra l’ex primo ministro e lo 007 del Sismi nel parcheggio di un autogrill a Fiano Romano, località fuori Roma. All’epoca Mancini era in lizza per la nomina ai servizi, una delle questioni di principale attrito all’interno della maggioranza del governo Conte.


I trascorsi di Mancini, tra il caso Abu Omar e quello Telecom Pirelli

Nell’inchiesta, Report ricostruisce il profilo controverso dello 007, intrecciata ad alcune vicende torbide del Paese come quella del rapimento di Abu Omar, l’imam sospettato di terrorismo catturato a Milano nel 2003 dagli agenti della Cia e torturato al Cairo. Il nome di Mancini rientra anche nel caso Telecom Pirelli, l’operazione di dossieraggio portata avanti contro 6 mila persone tra imprenditori, politici, giornalisti e magistrati. Il racconto di Report su Mancini arriva fino all’attualità e tocca le influenze dell’agente su organi esterni e stampa. Sarebbe proprio lo 007 a rappresentare quel fattore «di sudditanza» che portò l’Ordine dei giornalisti a sospendere nel 2006 il cronista de Il Giornale Luca Fazzo per «rapporti anomali e distorti» con il Sismi. Stando all’inchiesta, la sfera di influenza di Mancini arriverebbe fino alla Basilica di San Pietro: il suo nome è sbucato all’interno delle vicende che hanno coinvolto Cecilia Marogna, fiduciaria del cardinale Angelo Becciu, l’ex Sostituto della Segreteria di Stato che aveva affidato alla donna il compito di formare un servizio segreto parallelo in Vaticano.


Salvini: «Mi sembra che sia una polemica inesistente»

Sulla questione oggi è intervenuto anche il leader della Lega Matteo Salvini: «Non ho visto Report. Io di esponenti dei servizi ne ho incontrati a decine, non sull’autogrill, ma per parlare di immigrazione, sicurezza. Mi sembra assolutamente normale, poi uno può incontrarli in un autogrill o nel suo ufficio, non mi sembra niente di particolare. Io quando li incontro parlo di sicurezza nazionale, non di politica. Ma mi sembra che la polemica sia inesistente».

Video: Twitter/@reportrai3

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