Vaccini, nuovo richiamo di Figliuolo alle Regioni: «Basta con gli annunci non concordati»

Il generale sottolinea che l’obiettivo di proteggere le classi più vulnerabili «è stato raggiunto». Ma invita gli enti locali a rimanere concentrati sugli over 60 ed evitare fughe in avanti. Mentre la Campania avvia (in anticipo) le somministrazioni in azienda

Vaccinare «soggetti fragili, over 60 e cittadini che presentano comorbilità» rimane la priorità da perseguire per il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario all’emergenza Coronavirus. Ma negli ultimi giorni «tale focus appare un po’ perso di vista, nonostante in molti casi le categorie citate non siano state messe completamente in sicurezza». Figliuolo lo scrive in una lettera indirizzata al presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, e pubblicata dal sito web del Corriere della Sera. Il generale chiede quindi alle Regioni, per l’ennesima volta, di smetterla con gli «annunci di azioni non coordinate preventivamente con la struttura commissariale e non inserite in un piano coerente a livello nazionale», che rischiano di «confondere l’opinione pubblica e minare la fiducia tra Regioni».


Il richiamo del commissario arriva dopo che la Campania ha scelto di anticipare l’inizio della somministrazione dei vaccini nei luoghi di lavoro. Figliuolo aveva indicato come data di inizio il mese di giugno. Ma la Regione guidata da Vincenzo De Luca ha già cominciato: «Dalla provincia di Salerno a quella napoletana, dalla piana del Sele all’area industriale di Napoli, varie aziende hanno cominciato a vaccinare i loro dipendenti», dicono dallo staff del governatore, «sempre in collaborazione con le Asl territoriali di riferimento».


La lettera di Figliuolo

Nella lettera pubblicata dal Corriere, Figliuolo afferma comunque che le Regioni hanno fatto un «ottimo lavoro» per quanto riguarda la campagna vaccinale agendo in modo coordinato con la struttura commissariale. E ricorda come il piano sia stato «elaborato e costantemente aggiornato sulla base dei feedback ricevuti dalle Regioni» anche durante «le mie visite sui territori» per studiare da vicino le «problematiche che necessitavano un intervento centralizzato». La struttura commissariale, scrive ancora Figliuolo, sarebbe sempre stata «pronta a condividere le informazioni per permettere un’efficace pianificazione» e avrebbe garantito un «uso oculato della riserva di dosi per bilanciare esigenze impreviste e immediate».

Il commissario plaude quindi a quello che definisce il «comportamento virtuoso» di tutte le Regioni, che ha consentito «il raggiungimento dell’obiettivo di proteggere le classi più vulnerabili». E proprio alla luce di tale successo, la struttura commissariale ha via via autorizzato «l’apertura nei confronti di una più ampia platea di soggetti, richiamando però sempre l’attenzione alla tutela dei soggetti fragili, delle classi di età over 60 e dei cittadini che presentano comorbilità».

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