Regeni, rinviati a giudizio gli 007 egiziani accusati del sequestro e dell’omicidio del ricercatore italiano

Processo al via il 14 ottobre. In tribunale erano presenti anche i genitori del ricercatore italiano sequestrato, torturato e ucciso in Egitto a fine gennaio del 2016

Alla fine è arrivato il rinvio a giudizio per gli 007 egiziani, il generale Sabir Tariq, i colonnelli Usham Helmi e Athar Kamel Mohamed Ibrahim, e Magdi Ibrahim Abdelal Sharif, accusati a vario titolo di sequestro di persona pluriaggravato, concorso in omicidio aggravato e concorso in lesioni personali aggravate per l’omicidio di Giulio Regeni. Il Gup di Roma Pierluigi Balestrieri ha respinto l’eccezione dei quattro difensori per l’assenza degli imputati sostenendo che non potevano non sapere di essere coinvolti nell’indagine. Dunque, secondo il giudice, si sarebbero sottratti «volontariamente» al processo essendo «un fatto notorio» vista la «copertura mediatica capillare e straordinaria». Il processo è stato fissato per il prossimo 14 ottobre davanti alla Corte d’Assise di Roma. In tribunale erano presenti i genitori del ricercatore italiano ucciso e torturato in Egitto a fine gennaio del 2016. Ad aprile gli inquirenti erano riusciti a ottenere nuove testimonianze chiave contro gli 007 egiziani. Secondo i testimoni il ricercatore italiano sarebbe stato ucciso nella sede della National security egiziana. I testimoni hanno inoltre chiarito ai magistrati che gli agenti segreti avrebbero pianificato i depistaggi già poche ore dopo la morte di Regeni.


Foto in copertina: Angelo Carconi per Ansa | Elaborazione di Vincenzo Monaco per OPEN

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