Si è tenuta oggi a Roma la prima udienza preliminare sul caso dell’omicidio di Giulio Regeni, che ha visto coinvolti i 5 agenti appartenenti ai servizi segreti egiziani accusati del sequestro, della tortura e dell’uccisione del giovane ricercatore italiano, trovato senza vita il 3 febbraio 2016 sul ciglio della statale che dal Cairo porta ad Alessandria. Il gup ha deciso di rinviare l’udienza al 25 maggio.
Secondo alcune delle testimonianze chiave raccolte dalla procura di Roma, che ha chiesto il processo, il giovane sarebbe stato ucciso nella sede della National security egiziana. Alla vigilia dell’udienza è stato diffuso sui social un controverso documentario del quale non si conosce né la regia né la produzione, nel quale si difende la tesi (non dimostrata) che Regeni fosse una spia al soldo dei Fratelli Musulmani, la fazione politica avversa all’attuale presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi.
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