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Quella volta in cui Carla Fracci urlò in teatro al sindaco di Roma Gianni Alemanno per i tagli allo spettacolo – Il video

27 Maggio 2021 - 13:28 Luca Covino
Era il 2010 e a Roma l'étoile aveva aderito alla manifestazione dei lavoratori contro il decreto sulle Fondazioni

A Roma nel maggio del 2010 veniva organizzata una manifestazione contro i tagli imposti al Fondo unico per lo spettacolo. Il governo Berlusconi IV approvava la cosiddetta riforma delle Fondazioni, che privatizzava parte della gestione di teatri e risorse dedicate all’arte e alla musica. Carla Fracci, scomparsa oggi all’età di 84 anni, aderiva al sit-in organizzato dai lavoratori dello spettacolo al Teatro dell’Opera di Roma. In sala era presente anche l’allora sindaco di Roma Gianni Alemanno.

Lo scontro

Dopo l’intervento del primo cittadino della Capitale, Carla Fracci scattava in piedi per raggiungere il politico della destra romana. «Vergogna! Farabutto! Così distruggi l’Opera!», esclamava l’étoile in faccia ad Alemanno tra gli applausi del pubblico che chiedeva di far intervenire la ballerina sul palco. In seguito ai tagli, Carla Fracci non aveva ricevuto il rinnovo per il ruolo di direttrice del corpo di ballo del teatro, una decisione che aveva scatenato la rabbia della ballerina, «mai ricevuta» dai vertici del Campidoglio per ragionare su una soluzione «che salvasse il balletto». Dopo mezz’ora dallo scontro, il sindaco e Fracci si chiedevano scusa a vicenda, ma gli attacchi dalla giunta guidata da Alemanno arrivarono lo stesso. Per il primo cittadino la Fracci si lamentava perché non aveva avuto appuntamento. «Il problema di fondo», sosteneva Alemanno, «è che lei vorrebbe rinnovare un contratto che dura ormai da troppi anni, e per il Teatro dell’Opera di Roma è giusto voltare pagina. Con tutto il rispetto», concludeva, «mi dispiace, ma il rapporto con la Fracci è ormai superato e dobbiamo dare spazio ai giovani e ad altre offerte artistiche».

Un giovane di 66 anni

L’allora presidente della commissione cultura di Roma Federico Mollicone alzava l’asticella. «La contestazione al sindaco è di chiara matrice ideologica», sottolineava Mollicone. «È inaccettabile sia nei modi che nei termini: verificheremo quanto siano costate, in questi ultimi anni, le produzioni curate dall’ex direttrice del corpo di ballo e quali sono state le agenzie chiamate a realizzarle, invitandola altresì a non lanciarsi in atteggiamenti intollerabili e che poco hanno a che vedere con una étoile, che per tutti è stata un’icona di stile e compostezza». Lo stesso Mollicone auspicava a maggiori opportunità per «giovani e scenografi italiani». Fracci veniva ricevuta da Alemanno due mesi dopo quello scontro, ma non fu confermata. La politica di rinnovamento e innesti più freschi nella scena culturale e teatrale romana si traduceva nella scelta del 66enne belga Misah Van Joecke. Evidentemente gli appelli fatti nel corso del suo impiego dalla Fracci, anche contro realtà come Gucci, Fendi e Bulgari che finanziavano il balletto di New York, ma non quello di Roma, non sono stati ascoltati.

Video: Twitter/@pigriziamoratti

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