È attiva la piattaforma Ue del Green pass, ma per l’Italia c’è da aspettare. Le ipotesi su tamponi e vaccini: cosa servirà per andare in vacanza in Europa

I cittadini italiani, per ottenere il certificato digitale, potranno utilizzare il fascicolo sanitario elettronico, le app Io e Immuni, oppure ricorrere a medici di base, pediatri e farmacisti

Il sistema europeo è online e ha superato i test tecnici delle scorse settimane. Gli Stati membri, a partire dal primo giugno, potranno appoggiarsi alla piattaforma della Commissione europea per emettere i cosiddetti Green pass. I cittadini dei Paesi che si sono collegati al network europeo potranno ricevere il certificato che consente gli spostamenti in formato cartaceo o su smartphone, con codice Qr che ne attesta la data di vaccinazione e il tipo di farmaco, l’eventuale guarigione dal Coronavirus oppure l’esito del tampone. Nonostante l’infrastruttura europea sia pronta, però, manca l’uniformità di azione dei singoli Stati. «Oggi lanciamo il gateway Ue, l’infrastruttura tecnica che permette la validazione in sicurezza dei certificati Covid digitali», afferma un portavoce della Commissione.


«Ad oggi, 17 Stati membri sono già connessi e gli altri si aggiungeranno – precisa -. È un grande successo e siamo fiduciosi che il sistema sarà operativo il primo luglio». L’Italia, come aveva già annunciato Mario Draghi, aspetterà almeno la metà di giugno per emettere i suoi primi pass europei. L’effettiva entrata in vigore dei certificati digitali e del regolamento europeo, poi, è fissata al primo luglio, ma la Commissione invita i Paesi a utilizzare già il network europeo, anche per quei viaggiatori extra-Ue, che potranno richiedere il pass una volta entrati in Europa. Mentre si assestano le organizzazioni dei singoli Stati, i turisti che vogliono prenotare le vacanze estive possono usufruire del portale della Commissione Re-open EU per simulare il proprio viaggio all’estero e conoscere le restrizioni in essere.


Le regole oggi per i turisti italiani all’estero

Non essendo ancora attivo il Green pass europeo, i cittadini italiani che, ad esempio, scelgono di partire per la Grecia nei prossimi giorni, anche se vaccinati, al rientro dovranno presentare un tampone con esito negativo. Bruxelles sta provando a livellare queste storture proponendo una serie di raccomandazioni. Ad esempio, sul completamento del ciclo vaccinale, la Commissione ritiene che sia da considerarsi completo dopo 14 giorni dalla seconda somministrazione e dall’unica dose nel caso di Johnson & Johnson. L’Italia, invece, considera valida anche la singola dose. Per calcolare il periodo intercorso dalla guarigione dalla Covid-19 al viaggio – l’immunità, al momento, è stimata della durata di sei mesi -, dovrebbe far fede la data del tampone che attesta il superamento della malattia.

Poi c’è la questione dei tamponi: la Commissione spinge gli Stati a estendere la validità del test molecolare a 72 ore prima del viaggio, del test antigenico a 48 ore. I tamponi, inoltre, non devono essere richiesti per i minori di sei anni. Intanto, gli albergatori di Roma denunciano i ritardi nell’implementazione del certificato digitale e lamentano di aver perso la metà delle prenotazioni dall’estero, proprio per la difficoltà di fare i tamponi al rientro dalle vacanze. «Se il Green pass fosse già funzionante – afferma Roberto Neccidi di Federalberghi, a Il Messaggero -, avremo avuto un aumento delle camere occupate non del +10%, ma del +20%».

Le modalità per ottenere il reen pass italiano

I cittadini italiani che vorranno spostarsi in libertà grazie al certificato digitale avranno più canali a disposizione per ottenerlo: dal fascicolo sanitario elettronico fino alle app Io e Immuni. Non solo, anche i medici di base, i pediatri e i farmacisti potranno scaricare e fornire ai propri assistiti il Green pass. Più intuitivo l’accesso al proprio certificato tramite Spid. Chi non ha ancora attivato il sistema per l’identificazione digitale riceverà un codice tramite mail o sms – la relazione tecnica stima circa 100 milioni di invii – che, abbinato alle ultime otto cifre e alla data di scadenza della propria tessera sanitaria, consentirà l’accesso alle piattaforme dove visualizzare il proprio Qr code. Queste modalità sono previste dal decreto Recovery, in vigore da oggi.

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