Kamala Harris e il marito Douglas sfilano insieme per i diritti Lgbtq+: è la prima vicepresidente Usa a partecipare al Pride

Insieme al marito al Washington Pride, la numero due della Casa Bianca ha indossato una t-shirt con la scritta «Love is Love» e ha marciato salutando la folla e augurando «Happy pride»

Lei con una t-shirt bianca con il grido «Love is Love» sotto la giacca, lui con una maglietta con la scritta «Love first» stampata in arcobaleno. Kamala Harris, in marcia per le strade di Washington D.C insieme al marito Douglas Emhoff, è la prima vicepresidente degli Stati Uniti a partecipare a una sfilata d’inaugurazione del mese del Pride nella Capitale. Volto sorridente, ha marciato salutando la folla e augurando «Happy pride» a un gruppo di giovani. Parlando a un raduno a Freedom Plaza, Harris ha sottolineato che c’è ancora molto da fare per la comunità Lgbtq+ e ha ricordato le 49 vittime della strage del Pulse di Orlando in Florida, locale gay teatro del massacro il 12 giugno 2016. «Oggi ci impegniamo di nuovo a costruire un mondo libero dalla violenza delle armi», ha scritto in un tweet. «Dobbiamo assicurarci che la nostra comunità transgender e i nostri giovani siano tutti protetti» ha sottolineato Harris durante la marcia, secondo quanto riferito da Nbc. «Abbiamo ancora bisogno di protezione nel mondo del lavoro e dell’alloggio. C’è molto da fare e so che abbiamo preso un impegno».


Non è la prima volta che Harris si schiera pubblicamente a favore dei diritti civili: il 1° luglio 2019, allora senatrice, sfilò insieme al marito al pride di San Francisco con una giacca di paillettes arcobaleno, ballando su uno dei carri della sfilata. Come senatrice, aveva anche sostenuto la libertà delle persone transgender di poter scegliere la toilette che sentivano più vicina al proprio genere, sostenendo l’Equality Act, provvedimento approvato alla Camera che vuole estendere le protezione dei diritti civili alle persone Lgbtq+. L’amministrazione Biden si è dimostrata da subito al fianco dei diritti civili: uno dei primi documenti che ha firmato a novembre 2020 è stato un ordine esecutivo con l’obiettivo di eliminare e combattere le discriminazioni legate a identità di genere e orientamento sessuale.


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