Coronavirus, così il vaccino potenzia gli anticorpi in chi ha già avuto l’infezione: la protezione dura da sei mesi a un anno

Una ricerca condotta su 63 campioni di sangue e pubblicata sulla rivista Nature ha mostrato che la protezione dura da sei mesi a un anno. Un efficace aiuto anche contro le varianti

Dopo l’infezione da Coronavirus, gli anticorpi prodotti dal nostro sistema immunitario continuano a proteggerci per un periodo compreso fra sei mesi e un anno, e la loro azione viene potenziata dal vaccino, al punto da proteggere efficacemente anche contro le varianti. Lo spiega una ricerca pubblicata sulla rivista Nature dalla virologa Theodora Hatziioannou e dall’immunologo Michel Nussenzweig della Rockefeller University di New York. Lo studio è stato condotto sui campioni di sangue di 63 persone che nel 2020 hanno superato l’infezione, 26 delle quali successivamente sono state vaccinate, alcune con il vaccino di Moderna e altre con quello di Pfizer-BioNTech. Il primo passo è stato osservare che dopo un periodo compreso fra sei mesi e un anno dalla guarigione, i linfociti B – le cellule della memoria del sistema immunitario – hanno prodotto una grande quantità di anticorpi.


Quando alle persone è stato somministrato il vaccino hanno cominciato a generare anticorpi molto più efficienti contro tutte le varianti del virus. Un anno dopo l’infezione, l’attività neutralizzante degli anticorpi contro tutte le forme di virus considerate nella ricerca era inferiore nelle persone che non erano state vaccinate rispetto a quelle che avevano ricevuto la dose di vaccino: questo suggerisce che la vaccinazione aumenta l’immunità in coloro che hanno già contratto la malattia. I ricercatori hanno osservato inoltre che se le cellule B si evolvono in modo simile nelle persone vaccinate che non hanno contratto il virus, allora un vaccino di richiamo opportunamente programmato potrebbe essere in grado di generare un’immunità protettiva contro le varianti in circolazione.


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