Oggi la decisione del Cts sulle mascherine, l’ipotesi dell’addio anticipato a fine giugno. A rischio la riapertura delle discoteche

Lo stop all’obbligo di indossare le mascherine all’aperto potrebbe arrivare già in giornata dagli esperti del Cts. Ma intanto c’è un caso sale da ballo nel governo

Potrebbe essere il 28 giugno la data giusta per lo stop alle mascherine all’aperto. Per quel giorno tutta l’Italia dovrebbe essere in zona bianca. Ma è oggi il giorno decisivo. In programma c’è una riunione del Comitato Tecnico Scientifico che dovrà fornire un parere sui dispositivi di protezione individuale. E potrebbe anche arrivare uno slittamento al 5 luglio. Per “colpa” delle varianti. Ma intanto c’è un altro caso sul tavolo del governo Draghi: quello delle discoteche, che attendono una data certa per le riaperture. Si parla del 1 luglio, ma l’ala rigorista nel governo prende ancora tempo. E gli scienziati hanno chiesto «ulteriori elementi» prima di decidere. L’incontro tra i 12 membri del Cts oggi dovrà dare il parere decisivo per l’addio alle mascherine all’aperto. Le date in ballo sono il 28 giugno, giorno in cui anche la Valle d’Aosta approderà in zona bianca, e il 5 luglio. Si pensa anche di prevedere una data in base alla percentuale di popolazione vaccinata, tenendo conto delle somministrazioni della prima e della seconda dose. E questo perché la prima vaccinazione non mette al sicuro dalla diffusione della variante Delta. Di fronte al trend ormai costante del calo dei contagi ( nelle ultime 24 ore sono 881 i nuovi casi e 17 le vittime, con il tasso di positività stabile allo 0,59% e soltanto 12 ingressi in terapia intensiva (389 attualmente in tutta Italia) non si immaginano comunque altre date.


Le mascherine via all’aperto il 28 giugno o il primo luglio

Mentre è certo che lo stop varrà soltanto nella situazione in cui ci si trova da soli o in compagnia a passeggiare all’aperto. Resterà comunque l’obbligo di portare la mascherina in tutti i luoghi chiusi (e quindi negozi, bar e ristoranti) o se ci si trova in un assembramento. Per questo bisognerà comunque portarla sempre in tasca. Nel frattempo da oggi l’Italia dice addio al coprifuoco mentre Basilicata, Calabria, Campania, Marche, Provincia di Bolzano, Sicilia e Toscana entrano in zona bianca. E scatta l’ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza: chi arriva dal Regno Unito, dove la variante Delta dilaga, dovrà sottoporsi a una quarantena di cinque giorni.


Discoteche: riapertura il primo luglio a rischio

Il governo però è agitato dal dibattito sulla data di riapertura delle discoteche. All’interno del governo si confrontano due posizioni: gli «aperturisti» che vorrebbero far ripartire i locali da ballo dal primo luglio e chi, invece, ritiene che i tempi non siano ancora maturi. L’8 giugno scorso il ministro dello Sviluppo Giancarlo Giorgetti ha scritto al coordinatore del Cts Franco Locatelli caldeggiando le riaperture. I gestori hanno assicurato che l’entrata sarà consentita solo a chi è in possesso del Green Pass. Ma per gli scienziati non c’è certezza sui controlli e sulla capienza di questo tipo di locali. Per questo hanno chiesto ulteriori elementi di valutazione al ministero dello Sviluppo. Il punto non è all’ordine del giorno della riunione di oggi. Anche se potrebbe essere inserito in via d’urgenza. Per ora le discoteche possono funzionare come locali per somministrazione di cibi e bevande, non per il ballo. Ci sono però ancora incognite da chiarire, tra cui quella dell’uso della mascherina sulla pista da ballo. L’utilizzo del certificato verde Covid-19 sarà operativo dal 28 giugno. Tre giorni dopo potrebbe arrivare l’ok alle sale da ballo.

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