Il piano del governo per un «luglio libero»: le date e le regole sull’addio alle mascherine e il ritorno in discoteca

Nelle Regioni ormai tutte in zona bianca cominciano a cadere anche i limiti per le capienze dei mezzi pubblici, dove però resterà l’obbligo di indossare la mascherina

Il via libera per togliere le mascherine all’aperto potrebbe arrivare venerdì 2 luglio, in occasione del consueto appuntamento per il monitoraggio dell’Istituto superiore di Sanità sui dati della pandemia di Coronavirus. L’addio scatterebbe il 5 luglio, sempre che i rischi sui contagi legati alla variante Delta siano sotto controllo. L’indicazione del Cts e la conseguente decisione del governo Draghi potrebbe arrivare dopo più di una riunione degli esperti, prima di definire nel dettaglio le regole per abbandonare le protezioni nei luoghi aperti. L’ipotesi che emerge dai quotidiani è che sarà consigliato di mantenere la mascherina anche all’aperto solo nei casi in cui non sia possibile il rispetto del distanziamento sociale.


Fermo restando che l’obbligo rimane in vigore per i luoghi chiusi, che siano uffici, mezzi di trasporto, cinema e teatri. Con la mappa delle Regioni che da lunedì porterà tutta Italia in zona bianca, la direzione è comunque chiara: da luglio il piano delle riaperture completerà il suo percorso, andando a coinvolgere anche quelle realtà finora tenute in stand-by come le discoteche. Il piano per un «luglio libero» passa già dai mezzi di trasporto nelle zone bianche, dove la capienza di autobus e metropolitane è stata allargata dal 50% all’80% per esempio in Lombardia, Emilia-Romagna e Piemonte. Cadono così i limiti a bordo dei mezzi sull’uso dei posti a sedere, ora di fatto tutti utilizzabili. Allo stesso modo dovrebbero cadere anche le limitazioni per le discoteche, dove dal 1 luglio sarà possibile tornare anche per ballare, oltre che per consumare bevande e cibo. Un’opportunità però sempre condizionata dal possesso del green pass, che diventerà operativo proprio a luglio.


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