Incidente sul lago di Garda, il proprietario del motoscafo rifiuta l’alcoltest. Negativo l’amico

I due tedeschi dicono di non essersi accorti di nulla. Il legale: «Fissavano il vuoto e ripetevano: “Non è possibile, non ci siamo accorti di niente”»

Il proprietario del motoscafo che nella notte tra sabato e domenica scorsi ha speronato una barca sul Lago di Garda uccidendo, all’impatto, Umberto Garzarella, 37 anni, e Greta Nedrotti, 25 anni si è rifiutato di eseguire l’alcoltest, stando alla ricostruzione fatta da Il Messaggero. L’amico, che era alla guida quando il mezzo è planato sull’imbarcazione con i due ragazzi, quel test lo ha fatto ed è risultato negativo. Rispetto alla versione data da chi era sul posto e giura di averli visti fare festa bevendo oltremisura, i manager smentiscono: «Solo un bicchiere a cena, dovevamo guidare», hanno fatto mettere a verbale. Intanto la coppia di tedeschi, che ha già fatto ritorno a Monaco di Baviera, è indagata a piede libero per duplice omicidio colposo e omissione di soccorso. «Sono rientrati a casa, ma non significa che siano scappati. Siamo in stretto contatto, hanno già detto che seguiranno il processo. Sono distrutti e vicini alle famiglie delle vittime», ha detto ieri, 22 giugno, il loro avvocato Guido Sola.


L’interrogatorio

Sempre stando alle informazioni in possesso de Il Messaggero, i due manager non si sarebbero accorti di nulla. O quasi. Ed è stato proprio il legale a informarli dell’impatto tra i due mezzi e la morte di quella coppia. «Credevano di essere ascoltati dagli investigatori per un incidente tra altre barche. Quando ho spiegato l’accaduto sono rimasti pietrificati, fissavano il vuoto e ripetevano: “Non è possibile, non ci siamo accorti di niente”». In realtà qualcosa hanno notato, come hanno ammesso nel corso dell’interrogatorio: «Abbiamo sentito un colpo, ma pensavamo di aver impattato un tronco, oppure una boa. Abbiamo rallentato ma era buio e non abbiamo visto niente. Così siamo tornati nel rimessaggio». In un video sequestrato dai carabinieri si vede il proprietario del motoscafo alla guida, che manovra per ormeggiare. «Ma fino a quel momento ero io ai comandi, ci siamo scambiati il posto solo alla fine per la fase delicata dell’attracco», spiega l’amico. «Quella sera abbiamo visto solo le luci della costa, quella barca non era illuminata», hanno ripetuto.


I verbali

Nei verbali, poi, si racconta che quella notte Umberto Garzarella e Greta Nedrotti è probabile stessero dormendo quando il Riva Acquarama li ha centrati in pieno sventrando la prua. Alcune parti del gozzo sono rimaste incastrate nel motoscafo, ma i due non ci hanno fatto caso e hanno continuato come se niente fosse la loro serata. «Abbiamo lasciato il motoscafo al porto e continuato la serata, perché nemmeno immaginavamo di aver ucciso due persone», hanno raccontato.

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