Euro 2020, a Budapest confiscate bandiere Lgbtq+ ai tifosi? L’Uefa: «Mai vietato nulla». E in campo gli sponsor si colorano d’arcobaleno

Dopo le polemiche in merito ad alcuni sequestri segnalati dai tifosi olandesi durante il match di oggi contro la Repubblica Ceca, la Uefa ha smentito di avere vietato i colori del pride negli spalti

Montano le polemiche attorno al match di oggi, 27 giungo, degli Europei. Secondo quanto riportato da alcuni media olandesi, durante la partita a Budapest tra Olanda e Repubblica Ceca le autorità avrebbero confiscato alcune bandiere arcobaleno portate allo stadio dai tifosi a sostegno dei diritti civili. L’Uefa, dopo aver negato allo stadio di Monaco la possibilità di illuminarsi dei colori arcobaleno durante il match di Germania-Ungheria del 23 giugno, è ora intervenuta smentendo qualsiasi tipo di divieto imposto dall’Union: «Abbiamo informato oggi la federazione dell’Ungheria che i simboli con i colori dell’arcobaleno non sono politici e che, in linea con la campagna Equal Game della Uefa contro ogni discriminazione, incluse quelle verso la comunità Lgbtqi, bandiere di quel tipo saranno consentite dentro lo stadio».


«Al contrario di quanto riportato da media olandesi – ha poi specificato – non è stato vietato alcun simbolo coi colori arcobaleno nella fan zone di Budapest, che è sotto la responsabilità delle autorità locali. La Uefa al contrario accoglierebbe molto volentieri ogni simbolo di quel tipo nella fan zone». Intanto, mente la disputa sulle bandiere del Pride continua, gli sponsor a bordo campo si tingono dei colori dell’arcobaleno. Anche il capitano della nazionale olandese, Gini Wijnaldum, ha indossato una fascia con scritto “One Love” e un cuore colorato.


Immagine di copertina: ANSA/EPA/MAURICE VAN STEEN

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