Ciro Grillo, Bongiorno conferma: «Approfondimenti della procura sull’ipotesi revenge porn»

Il fascicolo sarebbe a carico di ignoti per i filmati girati tra gli amici dei quattro accusati di stupro

La procura di Tempio Pausania ha aperto un nuovo fascicolo d’indagine sul caso di Ciro Grillo e dei suoi amici. Il reato ipotizzato è Revenge Porn. E per ora l’indagine risulta a carico di ignoti. Agli atti dell’inchiesta sul figlio di Beppe, Vittorio Lauria, Edoardo Capitta e Francesco Corsiglia ci sono infatti diverse immagini sulla notte della presunta violenza. E il sospetto dei magistrati è che quelle immagini non siano rimaste solo nei cellulari dei quattro indagati. L’avvocata Giulia Bongiorno conferma: «C’è stato un approfondimento investigativo, un rimbalzo di immagini e di video su cui la Procura credo stia approfondendo». Ma c’è un problema: il reato di revenge porn scatta nei confronti di chi, dopo averli realizzati o sottratti, consegna, cede, pubblica o diffonde immagini o video di contenuto sessualmente esplicito e destinati a rimanere privati senza il consenso delle persone rappresentate.


L’accusa di Revenge Porn nel caso di Ciro Grillo

Il reato è stato introdotto nel luglio 2019 con la legge 69, nota come “Codice Rosso”, ma è entrato in vigore soltanto a partire dal 9 agosto di quell’anno. I fatti per cui i quattro sono accusati di stupro di gruppo sono avvenuti nella notte tra il 15 e il 16 luglio. Qualunque inoltro di immagini accaduto dal 16 luglio all’8 agosto non potrà vedere contestato il reato. Quelli successivi sì. D’altro canto di immagini nell’indagine ce ne sono diverse: c’è il video che mostra il rapporto sessuale tra tre dei ragazzi e la ragazza italo norvegese. Ed è quello più importante visto che per l’accusa è la prova dello stupro mentre per la difesa dimostra che il sesso è stato consenziente. Poi c’è anche quello che riprende tre di loro in atteggiamenti osceni con l’altra ragazza che era nella villa di Grillo quella sera. Per questo, spiega oggi il Corriere della Sera, se la procura oggi apre un fascicolo è convinta che quelle immagini siano circolari anche dopo il 9 agosto. Ma visto che il procedimento è aperto contro ignoti, le responsabilità non sono definite e non è noto quale delle due ragazze ne sarebbe stata vittima. I genitori della ragazza che accusa Grillo di stupro ne avevano parlato in una dichiarazione riportata qualche tempo fa: «Abbiamo appreso che frammenti (frammenti!) di video intimi vengono condivisi tra amici, come se il corpo di nostra figlia fosse un trofeo: qualcosa che ci riporta a un passato barbaro che speravamo sepolto assieme alle clave».


L’udienza davanti al Gup e i nuovi video nel caso di Ciro Grillo

Intanto oggi l’udienza davanti al Gup di Tempio Pausania Caterina Interlandi sarà “di smistamento”, ovvero servirà per calendarizzare i prossimi passaggi e in cui difficilmente si deciderà subito sul rinvio a giudizio degli imputati, sulla possibilità di chiedere il rito abbreviato o di risarcire le vittime. Ma intanto, scrive La Stampa, esiste una nuova serie d’immagini che i difensori degli imputati hanno raccolto nelle ultime settimane per sostenere che la vittima della violenza non ha trascorso le ore immediatamente successive al presunto stupro in uno stato di prostrazione. Secondo il quotidiano la ragazza si dice «ubriaca e felice». Nei giorni scorsi invece era emerso che agli atti dell’indagine ci sono anche una serie di messaggi che S. ha mandato a un’amica mentre si trovava ancora in Gallura: «Sto accumulando troppa roba brutta, non riesco più a gestirla… diventa sempre più difficile capire perché mi accadono cose come questa e come posso fare a evitarle. Mi sento così frustrata, da impazzire. La gente mi usa e mi butta via come spazzatura. E non parlo solo delle persone che non conosco, parlo anche di quelli che considero amici», scriveva. E poi aggiungeva: «L’unica cosa che vorrei è ricominciare, un nuovo inizio, avere un’altra testa ed essere circondata di persone di cui mi importa veramente. Ma il mio problema è che ho perso la capacità di fidarmi della gente. E sento che sto meglio da sola». 

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