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«Sisma di felicità»: l’urlo dei tifosi nella festa per Euro2020 registrato come terremoto dall’Ingv

12 Luglio 2021 - 18:49 Giulia Marchina
A far ballare il suolo sono stati i festeggiamenti durante i rigori della finale di Euro2020 di ieri sera, 11 luglio, tra Italia ed Inghilterra. La rete nazionale sismica dell'Ingv ha registrato lievi vibrazioni

La terra trema, ma stavolta l’attività naturale c’entra poco. A far ballare il suolo sono stati i festeggiamenti durante i rigori della finale di Euro2020 di ieri sera, 11 luglio, tra Italia ed Inghilterra. La rete nazionale sismica dell’Ingv ha registrato lievi vibrazioni, anche se probabilmente in misura minore del passato per via delle precauzioni per Covid-19. A captare il segnale del sisma è stata la stazione sismica di Montecelio in provincia di Roma (Mtce). Pur non essendo una grande città, la registrazione è stata possibile perché la stazione è collocata all’interno dell’abitato e su uno strato di roccia che ha un ridotto livello di rumore sismico di fondo. Traffico urbano, aerei che rompono la barriera del suono, attività industriali e minerarie, concerti, manifestazioni sportive: sono tutti contesti che possono dare vita a fenomeni come quello di ieri.

La direttrice di Ingv Francesca Bianco: «La prima volta con Maradona»

Francesca Bianco, direttrice dell’Osservatorio Vesuviano dell’Ingv li chiama, ironicamente, i «segnali sismici della felicità». Ha raccontato, in un’intervista, di essersi accorta di sismi di questo genere per la prima volta «tra gli anni Ottanta e Novanta, quando Diego Armando Maradona giocava per la squadra calcistica del Napoli. I salti della tifoseria partenopea, in visibilio all’interno dello stadio, producevano segnali di una ampiezza superiore al rumore di fondo. Dai nostri monitor sismici dell’epoca potemmo verificare che a generare un particolare segnale “sismico” era anche il tifo per il giocatore del Napoli Antônio de Oliveira Filho, noto come Careca, famoso per tiri particolarmente forti. Il coro a lui dedicato recitava “Carè Carè Carè, tira la bomba, tira la bomba!” e a quel punto il pubblico saltava. Ciò produceva un movimento che veniva puntualmente registrato. Erano chiaramente riconoscibili anche i segnali scaturiti dalle esultanze ai goal di Maradona».

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