Lavoro, rallenta l’occupazione in Europa nel primo trimestre 2021: Italia peggio di tutti con Spagna e Grecia

I tassi di occupazione più elevati nel primo trimestre del 2021 sono stati registrati nei Paesi Bassi (81,0%), Svezia (79,5%), Repubblica Ceca (79,4%) ed Estonia (79,4%)

Nell’Unione europea sono il 71,9% le persone che hanno dichiarato di avere un lavoro nei primi tre mesi del 2021. Il campione preso in esame da Eurostat che ha diffuso i dati è formato da cittadini di età compresa tra 20 e 64 anni. Il 14,8% dice di avere un bisogno di occupazione insoddisfatto; tra loro spiccano anche i disoccupati che costituiscono il 7,1% della forza lavoro. I part-time sottoccupati sono il 3,0%, quelli disponibili ma non in cerca di lavoro il 4,1% e quelli in cerca attiva ma non disponibili a lavorare si attestano allo 0,7%.


A guidare la classifica dei “peggiori”, con i tassi più alti di disoccupazione, troviamo Grecia (58,3%), Italia (61,1%) e Spagna (66,6%). Questi tre paesi hanno anche mostrato i più alti tassi di debolezza del mercato del lavoro rispettivamente al 25,1%, 25,0% e 25,2%. I Paesi con i tassi di occupazione più elevati nel primo trimestre del 2021 sono i Paesi Bassi (81,0%), Svezia (79,5%), Repubblica Ceca (79,4%) ed Estonia (79,4%). I dati più bassi sul rallentamento totale del mercato del lavoro li troviamo in Repubblica Ceca (4,4%), a Malta (6,1%) e in Polonia (6,7%). 


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