Investita da un’auto a Terni, ma i No vax danno la colpa al vaccino. La famiglia: «Per loro solo disprezzo»

I proprietari di un locale perdono una familiare per colpa di un pirata della strada, e subito parte lo sciacallaggio No vax

«Delizie prive di nesso…» scrive in un post Facebook un avvocato palermitano allegando due screenshot relativi a un locale chiamato Delizie senza glutine – Terni, il primo dove i proprietari annunciano la chiusura causa vaccinazione anti Covid19 e uno successivo dove annunciano la chiusura per lutto. Secondo l’avvocato, così come per tanti altri utenti nel social che si sono lanciati a commentare in entrambi i post, qualcuno all’interno del locale sarebbe morto a causa del vaccino. Un atteggiamento, quello dei No vax, definito «squallore umano» dai proprietari in un post Facebook del 21 luglio visto che il decesso della persona cara non era affatto dovuto al vaccino, ma colpa di quello che definiscono un “pirata della strada”.


«I miei genitori gestiscono una piccola pasticceria a conduzione familiare a Terni, “Delizie Senza Glutine”», scrive a Open una dei familiari della vittima, «e il 15 luglio dovevano fare entrambi la seconda dose del vaccino, quindi sulla pagina Facebook della pasticceria avevo fatto un post dicendo che saremo stati chiusi per vaccinazione (pensando fosse una cosa positiva da comunicare ai nostri clienti, molto attenti a questi aspetti)». Un giorno positivo che, purtroppo, si è trasformato in tragedia: «Lo stesso giorno, mia nonna viene investita da una Jeep. Muore in rianimazione il 18/07. Il 19 è lunedì, nostro giorno di chiusura settimanale, quindi il 20 mattina faccio un post “chiuso per lutto” senza dirne il motivo».


Tutto pubblicamente documentato, come dimostrato a Open da Samantha, la nipote della donna uccisa dal “pirata della strada” a Terni. Infatti, è facile riscontrare due articoli della stampa locale che parlano del tragico evento, uno del 15 e l’altro del 18 luglio.

Il post del 21 luglio della pagina Facebook del locale, dove la famiglia si sfoga contro lo sciacallaggio dei NoVax nei confronti della persona cara venuta a mancare.

A Terni sanno come è andata, ma sui social bazzicano persone incapaci di sostenere moralmente delle persone che hanno appena perso una persona a loro cara, ma ben pronte a sfruttarne il decesso per la propria propaganda NoVax. Samantha, infatti, ci racconta che il 21 mattina aveva ritrovato la pagina Facebook «inondata di commenti di No vax (nessuno è nostro cliente) convinti che il chiuso per lutto fosse dovuto a una morte per vaccinazione, senza un criterio né una prova».

Lo screenshot del post Facebook dell’avvocato palermitano. Immagine inviata dalla famiglia della vittima del “pirata della strada”. Il post, a seguito di una PEC inviata all’avvocato, è stato rimosso.

«Sicuramente nessun nesso», scrive Dario seguito da «Una strage silente!» secondo Massiele. Il peggior commento, però, è un altro: «Ma come? La punturina non avrebbe dovuto salvarvi? A me sembra che stia andando proprio al contrario di come ve l’hanno raccontata in tv…» scrive un soddisfatto Ivan per poi chiosare: «Eh, se davate retta ai “complottisti” [cioè persone come lui, N.d.R.], magari oggi non ci sarebbe nessun lutto».

Alcuni dei commenti NoVax nella pagina Facebook del locale. Screenshot fornito dall’amministratrice Samantha, nipote della donna uccisa dal “pirata della strada”, che li ha debitamente nascosti al fine che nessuno potesse leggerli pubblicamente.

Samantha, di fronte all’orda No vax, decide di rimuovere il post della vaccinazione per poi aggiornare quello relativo al lutto specificando la causa del decesso della nonna nella speranza che si calmassero le acque. «Troppo tardi», scrive la nipote della donna: «I No vax hanno fatto lo screenshot». Immagini che erano finite in mano a un avvocato palermitano particolarmente seguito dal mondo No vax, il quale coglie l’occasione al volo per strumentalizzare l’accaduto facendo leva sul nome del locale per animare il proprio pubblico: «Delizie prive di nesso…».

La cronologia delle modifiche del post dove veniva annunciata la chiusura per lutto. Nella modifica del 21 luglio veniva aggiunta la causa del decesso.

L’avvocato palermitano, però, non poteva immaginare di trovarsi di fronte a una famiglia arrabbiata e determinata a difendere la signora dalle strumentalizzazioni dei No vax. «Faccio io lo screenshot», racconta Samantha a Open, un’immagine che questa volta viene inoltrata via Pec all’avvocato con la richiesta di «eliminare il post, pretendendo anche una smentita sul suo profilo». Samantha, insieme ai suoi familiari, non usa mezzi termini nel rivolgersi all’avvocato palermitano: «Ci è stato appena segnalato il suo post in cui insinua che il nostro lutto è stato causato dal vaccino (veda screenshot in allegato). Oltre a esprimerle tutto il nostro disprezzo per lo sciacallaggio che ha lanciato, esigiamo da lei che cancelli IMMEDIATAMENTE il post». L’avvocato, di fronte alle evidenze riportate nella Pec, cancella il post ma senza alcuna smentita per il precedente e senza chiedere scusa alla famiglia della defunta.

La PEC inviata all’avvocato palermitano con la richiesta di rimozione del post e le sue scuse pubbliche con relativa smentita.

Ormai è fatta e purtroppo, come spesso accade in questi casi, lo sciacallaggio continua e permane ad esempio su Telegram dove gli screenshot circolano nei gruppi complottisti e No vax e soprattutto dal canale @nessunacorrelazionec.

I due screenshot circolano ormai sui social come Telegram.

Per la famiglia non finisce qui: si sarebbe anche introdotto nella vicenda anche un falso giornalista. «Ieri mi arriva una telefonata da un sedicente giornalista de “L’eco del Chisone” (giornale vicino Torino) che vuole sapere se la notizia è vera», racconta ancora Samantha a Open, la quale però non si ferma alla semplice smentita: «Poi chiamo il giornale, che mi dice che quel numero che mi ha chiamata non è di nessun loro giornalista».

Questa mattina verranno celebrati i funerali della nonna di Samantha, la signora Marisa Virgili, e speriamo che nessun No vax osi presentarsi per importunare ulteriormente una famiglia già colpita da un lutto e da un’ondata di sciacalli. Purtroppo, come abbiamo assistito nel corso degli ultimi mesi, la famiglia di Samantha non è l’unica vittima di tale propaganda d’odio e ci spiace dire che non sarà l’ultima.

Nota – Il cognome dell’avvocato è stato oscurato da Open, in attesa di eventuali sviluppi (legali o non) da parte della famiglia.

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