Morte Laila El Harim, c’è un secondo indagato: è il delegato alla sicurezza dell’azienda

Nel fascicolo di omicidio colposo, la procura di Modena ha aggiunto nella lista degli indagati anche il nipote del legale rappresentante dell’azienda

C’è un secondo indagato per la morte di Laila El Harim, la quarantenne morta all’interno dell’azienda Bombonette di Camposanto, nella Bassa Modenese, dopo essere rimasta incastrata in un macchinario. La procura di Modena, dopo aver iscritto nel registro degli indagati il legale rappresentante dell’azienda che si occupa di packaging, ha aggiunto anche il nipote del legale rappresentante stesso. Nipote che ricopre il ruolo di delegato alla sicurezza dell’azienda. La procura ha inoltre disposto il sequestro del cellulare di El Harim. La donna aveva nel suo telefonino immagini che dimostrerebbero il malfunzionamento del macchinario. La procura non esclude inoltre che la donna avesse inviato o mostrato le foto ai tecnici competenti, ma si tratta di elementi che soltanto le indagini potranno chiarire. Intanto questa mattina è cominciata l’autopsia che dovrà chiarire l’esatta causa del decesso.


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