Green pass, Zampa (Pd): «Per me obbligatorio anche al supermercato»

La consigliera del ministro della Salute insiste sulla linea dura nell’applicazione del certificato verde, da applicare anche sul posto di lavoro

La questione del Green pass sui posti di lavoro continua a tenere banco nel dibattito politico, dove non mancano gli affondi a sindacati e sistema di tutela sul lavoro. È il caso di Sandra Zampa, responsabile della Salute nel Pd e consigliera del ministro Roberto Speranza, che in un’intervista al Corriere della Sera sottolinea come i piani di Maurizio Landini siano parte di «un modello di sindacato vecchio». Secondo l’ex sottosegretaria alla Salute nel governo Conte, la posizione del segretario della Cgil di non sanzionare i lavoratori sprovvisti di certificazione verde nelle mense è frutto di una linea poco moderna. «Bisogna avere il coraggio di dire senza incertezze che nessuna sanzione regge di fronte al rischio di ammalarsi di una malattia che può procurare tanti danni anche successivi alla guarigione», spiega Zampa. «Non riesco a capire per quale motivo chi si vaccina deve correre il pericolo di essere penalizzato dalla presenza di un No vax. Questo il segretario della Cgil lo sa benissimo».


«Sono convinta», prosegue la consigliera del ministro Speranza, «che i lavoratori debbano essere esortati e spronati a vaccinarsi senza incertezze. Non c’è una tutela maggiore di questa: i vaccini sono degli strumenti indispensabili per la sicurezza all’interno delle fabbriche. È inaccettabile il comportamento di chi si sottrae alle inoculazioni perché pensa di essere protetto da chi le fa». Zampa rievoca le parole del presidente americano Joe Biden per ribadire la «questione di vita o di morte» che è alla base del contrasto al virus. «La politica non c’entra», continua, «il numero dei contagi aumenta, i ricoveri in ospedale stanno risalendo e l’80 per cento dei pazienti con forme gravi non si erano vaccinati. C’è da aggiungere di più a questi numeri? Fosse per me», afferma Zampa, «renderei il Green pass obbligatorio anche per entrare al supermercato, se può rappresentare un’ulteriore spinta a convincere gli indecisi a prendere l’appuntamento per le due dosi».


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