Scuola, verso l’accordo sul protocollo anti-Covid: verifiche per il Green pass e tamponi a carico delle scuole

In ballo c’è anche la questione del distanziamento e il rischio “classi pollaio”. Il Ministero si impegna «ad attivare immediatamente un piano sperimentale di intervento»

Costo dei tamponi a carico delle scuole, soluzioni per evitare classi pollaio e supporto concreto per le verifiche del Green pass. È quanto emerso dal nuovo (il quarto) incontro tra i sindacati e i tecnici del Ministero dell’Istruzione sul Protocollo sicurezza anti Coronavirus da applicare nelle scuole in vista dell’avvio del nuovo anno. Ora un’intesa tra sindacati e tecnici sembrerebbe possibile. Il confronto avvenuto ieri, 12 agosto, si era concluso con un nulla di fatto: il nodo della certificazione verde continuava a dividere le parti, ferme su posizioni opposte. Le organizzazioni di categoria non avevano firmato il documento in quanto, a loro dire, sussistono ancora criticità su Green pass, tamponi e distanziamento all’interno delle classi.


Il primo tema, quello delle vaccinazioni, prevede che il ministero dell’Istruzione si impegni a chiedere a quello della Salute «di garantire una corsia preferenziale per la vaccinazione del personale scolastico, attraverso degli accessi prioritari, al fine di ampliare la platea dei vaccinati» e di «assicurare un costante rapporto con le istituzioni scolastiche finalizzato anche alle procedure di tampone preventivo e di contact tracing in caso di possibile contagio». Per quanto riguarda, invece, i tamponi e in particolare i costi a carico dei docenti che intendono non vaccinarsi, tutto passerà nelle mani delle istituzioni scolastiche che mediante accordi con le Aziende Sanitarie Locali, «utilizzeranno tali risorse per sostenere il costo necessario ad effettuare i tamponi diagnostici per il personale scolastico». Inoltre è previsto un supporto per le operazioni di verifica dei green pass del personale scolastico.


C’è poi l’annosa questione del distanziamento e il rischio “classi pollaio”. In questo caso il Ministero si «impegna ad attivare immediatamente un piano sperimentale di intervento sulle istituzioni scolastiche che presentino classi particolarmente numerose, al fine di garantire da subito le condizioni di distanziamento interpersonale, mediante lo stanziamento di apposite risorse che consentano di porre in essere azioni mirate e specifiche in vista dell’intervento più organico, già programmato, che viene realizzato con le risorse del Pnrr finalizzato al miglioramento dei parametri relativi». Sull’attività all’interno delle classi, le scuole dovranno «garantire un buon ricambio dell’aria con mezzi naturali o meccanici in tutti gli ambienti». Le ormai conosciute regole del contenimento del virus valgono anche per l’accesso agli spazi comuni che «deve essere disciplinato, con la previsione di una ventilazione adeguata dei locali, per un tempo limitato allo stretto necessario e con il mantenimento della distanza di sicurezza» e anche «l’utilizzo dei locali adibiti a mensa scolastica è consentito nel rispetto delle ordinarie prescrizioni di igienizzazione personale e degli ambienti mensa e di distanziamento fisico, eventualmente prevedendo, ove necessario, anche l’erogazione dei pasti per fasce orarie differenziate».

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