Rave nel viterbese, inizia il deflusso. Il sindaco di un paese vicino: «Potrebbe finire già domani»

«Speriamo che tutto possa concludersi già domani – ha detto il primo cittadino di Pitigliano -. Ci sono accordi che operano in questa direzione»

Continua a preoccupare la situazione al confine tra Lazio e Toscana dove è stato organizzato un rave illegale che ha visto la partecipazione di persone provenienti da ogni parte d’Italia e persino d’Europa. Un problema sia per l’ordine pubblico che per la salute dei cittadini, specialmente nel pieno della pandemia di Coronavirus. Intanto alcune decine di partecipanti, che hanno lasciato il rave party in corso dal 13 agosto, si sono spostati al centro storico della confinante Pitigliano (Grosseto). Alcuni di loro, infatti, hanno finito il cibo; qualcuno, stanco, si è addormentato accampandosi di fatto nelle strade pubbliche; altri ancora non hanno nemmeno i mezzi per tornare ai luoghi di provenienza (quindi attendono la ripresa dei servizi di linea come gli autobus). Le autorità osservano da lontano e sembra che il rave sia ormai finito. O quasi. «È iniziato il deflusso dal rave – spiega il sindaco di Pitigliano Giovanni Gentili – e alcuni partecipanti sono arrivati in paese. Hanno lasciato il rave quelli che erano meno organizzati, senza camper, senza roulotte. Spesso hanno finito le scorte e se ne vanno. Risulta che gli organizzatori prevedevano di far durare il rave dieci giorni ma speriamo che possa concludersi già domani, ci sono accordi che operano in questa direzione». I partecipanti al rave si sono diretti anche verso i comuni di Manciano e Sorano, seppur in misura minore.


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