Afghanistan, i talebani uccidono il familiare di un giornalista tedesco: «Cercano i reporter casa per casa»

«È evidente che i talebani stanno già effettuando ricerche organizzate di giornalisti, sia a Kabul che nelle province. Il tempo sta per scadere», ha detto il direttore del giornale Deutsche Welle

Si mettono a caccia dei giornalisti, irrompono nelle loro case e ne uccidono i familiari. La denuncia contro le forze talebane, che il 15 agosto scorso hanno assediato la capitale dell’Afghanistan e proclamato il proprio Emirato, arriva dall’emittente pubblica tedesca Deutsche Welle. Attraverso i canali radio e web la redazione racconta quanto successo a uno dei colleghi: «Erano a caccia di uno dei nostri giornalisti, hanno ucciso un membro della sua famiglia e ferito gravemente un altro», si legge nell’articolo di denuncia pubblicato su DW. «L’uccisione di un parente stretto di uno dei nostri redattori da parte dei talebani ieri a Herat è inconcepibilmente tragica e testimonia il grave pericolo in cui si trovano tutti i nostri dipendenti e le loro famiglie in Afghanistan. È evidente che i talebani stanno già effettuando ricerche organizzate di giornalisti, sia a Kabul che nelle province. Il tempo sta per scadere», ha aggiunto il direttore generale di DW, Peter Limbourg, non nascondendo la grande preoccupazione di queste ore. Dalle fonti arrivate dal territorio afghano, da giorni i militanti portavano avanti una ricerca serrata casa per casa senza riuscire a trovare il giornalista, dall’identità tuttora non rivelata dal giornale. Secondo la redazione il collega sarebbe al sicuro in Germania. Una sorte differente è capitata ai suoi familiari, entrati a stretto contatto con la violenza del gruppo islamico.


Irruzioni nelle case e spari: le ultime morti dei giornalisti

Nei giorni successivi alla conquista dell’Afghanistan da parte degli estremisti islamici, le notizie di giornalisti uccisi o rapiti continuano a rimbalzare di media in media. La redazione di Deutsche Welle racconta cosa è successo negli ultimi giorni nei colleghi stanziati in Afghanistan. I talebani hanno fatto irruzione nelle case di almeno 3 giornalisti dell’emittente tedesca. Si ritiene che Nematullah Hemat della stazione televisiva privata Ghargasht TV sia stato rapito dai combattenti talebani e che il capo della stazione radio privata Paktia Ghag Radio, Toofan Omar, sia stato ucciso. La violenza del gruppo islamico ha raggiunto anche il traduttore Amdadullah Hamdard, assiduo collaboratore del quotidiano tedesco Die Zeit: il 2 agosto scorso è stato ucciso in strada nella città dell’Afghanistan orientale Jalalabad. Un mese fa, quando le forze talebane avevano cominciato a prendere possesso di città e province, ha perso la vita anche il fotografo indiano di fama mondiale e vincitore del Premio Pulitzer Danish Siddiqui, morto a Kandahar presumibilmente ucciso da proiettili talebani.


Leggi anche:

Immagine di copertina: EPA/STRINGER