Monitoraggio Gimbe: la media dei decessi sale a 49 al giorno. Crollo delle vaccinazioni: – 66,5%

I ricoveri continuano a salire tra le persone che non hanno ricevuto il farmaco contro il Covid. Sono ancora 3,5 milioni gli over 50 senza copertura

Peggiorano tutte le curve che fotografano l’andamento dell’epidemia di Coronavirus in Italia. Lo rileva, nel suo monitoraggio settimanale, la fondazione Gimbe. I decessi, nella settimana che va dal 18 al 24 agosto, sono stati 345. Nei sette giorni precedenti, le vittime complessive sono state 237. I casi attualmente positivi sono cresciuti da 129.116 a 135.325. I ricoveri con sintomi registrati nell’ultima settimana sono stati 4.036, contro i 3.472. Crescono anche gli ingressi in terapia intensiva: 504 contro 423. Leggero incremento, infine, nei nuovi casi positivi che, dal 18 al 24 agosto, sono stati 45.251, mentre la settimana precedente sono stati 43.365.


Al 25 agosto il 70,5% della popolazione, ovvero 41.767.543 residenti in Italia, risultava aver ricevuto almeno una dose di vaccino, più 788.108 persone rispetto alla settimana precedente. Il 61,9% dei cittadini (ovvero 36.686.910), ha completato il ciclo vaccinale: più 839.012 rispetto ai sette giorni precedenti. Ma i numeri assoluti nascondono un calo delle somministrazioni, che continua a verificarsi da ormai quattro settimane. Negli ultimi sette giorni monitorati, sono state inoculate 1.474.992 di dosi, con una media mobile a settimanale a quota 222.993 dosi al giorno. Complessivamente, sono 4,6 milioni gli over 50 che non hanno ancora completato il ciclo vaccinale, di cui 3,52 milioni (12,9%) non hanno ancora ricevuto nemmeno una dose.


«Durante il mese di agosto – ha commentato Nino Cartabellotta, presidente di Gimbe – si è assistito ad un crollo del 66,5% delle somministrazioni: la media mobile a sette giorni è passata dal picco di oltre 592mila del 28 luglio a poco più di 198mila il 20 agosto». Oltre all’esitazione vaccinale, Gimbe tra le motivazioni alla base di questa brusca frenata, ha rilevato la difficoltà di prenotazione durante le vacanze, le ferie degli operatori sanitari e la progressiva riduzione delle seconde dosi da somministrare. «D’altro canto – ha detto Cartabellotta – con la disponibilità di un consistente numero di dosi abbiamo perso l’opportunità di accelerare la campagna in alcune fasce d’età, soprattutto in quella 12-19 anni cruciale per l’imminente inizio delle scuole».

Quanto dura l’efficacia dei vaccini?

Secondo gli ultimi dati dell’Istituto superiore di sanità, l’efficacia del ciclo completo di vaccinazione, rispetto ai non vaccinati, raggiunge l’82,5% sulle diagnosi, il 94,9% sulle ospedalizzazioni, il 97% sui ricoveri in terapia intensiva e il 97,1% sui decessi. Stando ai numeri assoluti, potrebbe paradossalmente sembrare che ospedalizzazioni e decessi siano più frequenti negli individui vaccinati, ma rapportando il dato alla popolazione e standardizzandolo per 100 mila abitanti, appare molto netta la minore incidenza di eventi gravi nei vaccinati con doppia dose. «Infatti ha spiegato Renata Gili, responsabile Ricerca sui servizi sanitari della fondazione – ospedalizzazioni, ricoveri in terapia intensiva e decessi sono ridotti rispettivamente dell’84,4%, 89,5% e 80% nei soggetti che hanno effettuato il ciclo completo rispetto a chi non ha ricevuto nemmeno una dose di vaccino».

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