Ludovica Bizzaglia e la pericardite dopo il vaccino: «Mi sono ammalata ma voi immunizzatevi lo stesso»

L’attrice ha cominciato a soffrire della malattia che è identificata come un raro effetto avverso. Cosa dice l’Aifa su pericardite e miocardite

Ludovica Bizzaglia, 25 anni, attrice, ha raccontato su Instagram di avere la pericardite dopo la seconda dose del vaccino Moderna che ha ricevuto il 5 agosto scorso. La sua storia è simile a quella di Francesca Marcon, pallavolista veneta che ha annunciato, attraverso i social, di avere sviluppato in seguito al vaccino a Rna messaggero una forma di pericardite che la costringe oggi ad uno stop forzato. E a quella del calciatore Pedro Obiang, centrocampista del Sassuolo, che sarebbe stato colpito da miocardite dopo il vaccino e costretto ad uno stop forzato di 15 giorni. Ma nella story in cui lo ha raccontato, Bizzaglia ha anche raccomandato a tutti di vaccinarsi: «Non voglio che passi un messaggio sbagliato, purtroppo può succedere, è sfiga: ma il vaccino è l’unico modo per uscire da Covid-19».


Lei oggi spiega nel dettaglio al Corriere della Sera cosa le è accaduto: «Ho cominciato a stare male durante la vacanza in Grecia: fitte lancinanti al torace, respiro corto, dolore e formicolio al braccio. Sul momento pensavo fosse colpa dell’ansia, visto che soffro di attacchi di panico, tant’è che subito dopo sono andata lo stesso in montagna, a Bormio. Però continuavo a peggiorare, temevo un infarto, perciò sono tornata di corsa a Roma e dal mio cardiochirurgo di fiducia, Massimo Maffetti del Policlinico Gemelli, che mi ha fatto la diagnosi in tre minuti, i sintomi per lui erano chiarissimi». E racconta anche cosa le hanno scritto i No vax: ««Meriti la morte, resterai cardiopatica a vita, non arrivi a 40 anni, vergognati, schiava del governo e della Rai, tanto per darvi un’idea. Qualcuno è persino convinto che a noi testimonial del vaccino in realtà abbiano iniettato solo acqua e zucchero».


I casi di miocardite e pericardite sono stati osservati raramente dopo la vaccinazione anti Covid-19, come ha fatto sapere anche l’Agenzia Italiana del Farmaco. L’Aifa ha spiegato che «i casi si sono verificati principalmente nei 14 giorni successivi alla vaccinazione, più spesso dopo la seconda dose e nei giovani di sesso maschile. I dati a disposizione suggeriscono che il decorso della miocardite e pericardite dopo la vaccinazione non è diverso da quello della miocardite o della pericardite in generale. Gli operatori sanitari devono prestare attenzione ai segni e ai sintomi di miocardite e pericardite. E devono istruire i soggetti vaccinati a rivolgersi immediatamente al medico qualora dopo la vaccinazione sviluppino sintomi indicativi di miocardite o pericardite, quali dolore toracico, respiro affannoso o palpitazioni».

Cos’è la pericardite

Riguardo la miocardite, va segnalato che uno studio israeliano molto recente suggerisce la correlazione per quanto non possa accertarne la causalità, confermando però che il rischio per i non vaccinati che si infettano è notevolmente maggiore. Lo studio suggerisce che i vaccini a mRNA siano collegati a un rischio aumentato di miocardite. Sappiamo che questa risulta lieve nella maggioranza dei casi, in prevalenza giovani. Diversamente, chi si infetta e sviluppa la Covid ha un rischio notevolmente maggiore di incorrere nella miocardite. Per la pericardite, invece, l’infiammazione può essere asintomatica o provocare dolori allo sterno, al collo, al braccio sinistro. Fino all’ingrossamento del pericardio che rischia di incidere sul ritmo cardiaco.

«Si guarisce in pochi giorni con un trattamento di cortisone, questa è la realtà — ha detto qualche tempo fa al Corriere della Sera Sergio Abrignani, immunologo e rappresentante della Conferenza delle regioni nel Cts —. Possono essere gravi le miocarditi o pericarditi da Covid, ma non quelle legate all’immunizzazione, molto rare. Non si tratta certo di un rischio che può farci desistere dalla vaccinazione, che porta soprattutto vantaggi». I dati dell’Agenzia Europea del Farmaco parlano di 157 casi di pericardite e 164 di miocardite su un totale di 200 milioni di vaccini somministrati. Uno studio del 4 agosto scorso pubblicato su Jama che riguarda due milioni di vaccinati ha parlato di 60 problemi cardiaci temporanei ogni milione di immunizzati. I pazienti ricoverati sono stati dimessi nel giro di due giorni e non ci sono stati decessi. Lo studio ha registrato 20 casi di miocardite (un caso ogni 100 mila) e 37 di pericardite (1,8 casi ogni 100 mila).

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