Il murale che celebrava la pace in Afghanistan cancellato dai talebani

Ritraeva la firma degli accordi di Doha. La denuncia su Twitter dell’artista che lo ha realizzato

Un iconico murale realizzato a Kabul dal collettivo di artisti ArtLords dopo gli accordi di Doha è stato cancellato dai talebani. Lo ha denunciato su Twitter uno degli autori, Omaid H. Sharifi, che ha lasciato l’Afghanistan con la sua famiglia nei giorni scorsi. L’opera ritraeva l’inviato speciale di Trump, Zalmay Khalilzad, che tende la mano al mullah Abdul Ghani Baradar. «Il murale Baradar Khalilzad non c’è più. Al suo posto una scritta in bianco e nero che dice ‘Non ti fidare della propaganda del nemico’», ha scritto l’artista pubblicando una foto dell’opera com’era accanto all’immagine del muro dopo il passaggio dei talebani.


Intanto il New York Times rivela attraverso una serie di documenti riservati ma non classificati che l’operazione di evacuazione degli Stati Uniti dall’Afghanistan non è stata proprio «un successo straordinario», come l’ha definita il presidente Usa Biden. Molti i punti critici denunciati dal quotidiano: sbarchi di voli non autorizzati o con liste passeggeri incomplete, centinaia di minori evacuati senza i genitori, migliaia di afghani stipati in hangar e tendopoli in precarie condizioni igienico-sanitarie in basi Usa come quelle di Al Udeid Air e Camp As Sayliyah vicino a Doha. E controlli di sicurezza di poche ore o giorni, oppure passaggi ai checkpoint dei talebani con badge elettronici inviati dagli americani agli afghani titolati all’evacuazione ma ampiamente condivisi.


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