Incendio di Milano, la ditta spagnola sconsigliava quei pannelli per i grattacieli: «Classificati come normalmente infiammabili»

In un documento del 2018, sette anni dopo la fine dei lavori della Torre dei Moro, la ditta che produceva i pannelli liquefatti nell’incendio del 29 agosto aveva suggerito di usarli solo per case basse e segnaletica stradale

I pannelli che rivestivano la facciata a vela della Torre dei Moro andata a fuoco in pochi minuti in via Antonini a Milano erano classificati in classe E come: «normalmente infiammabile», dal 2018 sconsigliati dalla stessa ditta produttrice per rivestire palazzi alti. Si tratta della penultima categoria peggiore, prima della classe F considerata: «Altamente infiammabile», come riporta la Stampa. I pannelli erano fatti in Alucoil Pe, prodotti da un’azienda di Burgos in Spagna e non dalla Ana Aghito Zambinini spa, la ditta di Fiorenzuola nel Piacentino che erroneamente era stata riportata sui giornali come la ditta che li aveva prodotti. Le indagini della procura di Milano per disastro colposo dovranno chiarire chi aveva il compito di controllare che quei pannelli fossero idonei e come si è arrivati alla scelta di quel preciso materiale.


La Torre dei Moro ha ottenuto l’abitabilità nel 2011, quando le leggi in vigore non vietavano di usare materiale infiammabile per le facciate degli immobili. Il divieto è scattato solo nel 2017. L’anno successivo, scrive la Stampa, la ditta spagnola che produce i pannelli in Alucoil Pe aveva pubblicato sul suo sito un documento in cui sconsiglia di usare quel materiale per le facciate dei grattacieli: «Il prodotto è stato pensato solo per edifici bassi – spiegava la nota – tettoie e segnaletica stradale». Di lavori di manutenzione o eventuale sostituzione dei pannelli dalla facciata della Torre dei Mori, però, al momento non c’è traccia almeno a livello progettuale. Su quell’acquisto la ditta piacentina è tornata a chiarire la propria posizione, spiegando che: «quei rivestimenti erano integralmente conformi alle specifiche tecniche del progetto e alle normative vigenti nel 2009 e sono stati scelti e approvati dalla committenza dell’appalto».


Le immagini dei primi istanti dell’incendio della Torre dei Moro del 29 agosto 2021, alla periferia Sud di Milano

Le ipotesi sull’origine dell’incendio

La procura per il momento ha accantonato la possibilità che le fiamme possano essere iniziate per colpa di un cortocircuito nell’appartamento al quindicesimo piano. In quel bifocale l’energia elettrica era stata staccata quando gli inquilini erano partiti due settimane prima per le vacanze. Le indagini si stanno muovendo ora su altre strade, come quella dell’«effetto lente», che attraverso un oggetto di vetro sul balcone potrebbe aver sprigionato il fuoco su dei rifiuti lasciati per terra. Ma torna a essere valutata anche l’ipotesi che le fiamme possano essere partite da una cicca di sigaretta. Di chi però sarebbe tutto da definire, visto che quella casa considerata il punto da cui tutto è partito era frequentata solo dal custode. Se siano entrate altre persone non è ancora noto. C’è poi il sospetto che la rapidità con cui le fiamme hanno avvolto il palazzo in pochi minuti sia stata dovuta ai rivestimenti di spugna dei balconi, un accorgimento che avrebbe dovuto attutire i rumori esterni.

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