Il medico di base di Torino ci ricasca: dopo il video negazionista, firmava esenzioni facili ai pazienti per evitare il vaccino – Il video

Il dottor Delicati era già noto per le sue posizioni negazioniste sul Covid. E ora è finito nel mirino dell’Asl di Torino per il rilascio di innumerevoli esenzioni per il vaccino anti-Covid

Già un anno fa il dottor Giuseppe Delicati, medico di base di Borgaro Torinese, era balzato ai clamori delle cronache per le sue teorie negazioniste sul Coronavirus, arrivando a sostenere che i pazienti che si sarebbero sottoposti a vaccinoprofilassi per l’influenza stagionale avrebbero preso il Covid. All’epoca l’Asl lo sanzionò con una riduzione di stipendio per cinque mesi. Ma il dottor Delicati, oggi, ha ricevuto una nuova diffida da parte dell’Asl Torino 4 sia per l’attività di medico di base pubblico, sia per l’esercizio in privato della professione. Il motivo? Il medico di Borgaro da agosto continuava a rilasciare innumerevoli certificati di esonero vaccinale, che possono essere validati soltanto dai medici vaccinatori. L’Asl, in una nota, ha comunicato che sta svolgendo controlli per verificare se il medico risulta autorizzato a rilasciare tali certificazioni: «Stanno arrivando alla nostra azienda sanitaria segnalazioni da parte di dirigenti scolastici: il direttore del Distretto e quello del Servizio igiene e sanità pubblica stanno effettuando le verifiche e gli approfondimenti dovuti».


Qualora il dottor Delicati non dovesse risultare nella lista dei medici vaccinatori, infatti, i certificati d’esenzione sinora rilasciati (principalmente a docenti e personale scolastico, oltre che ad altri medici e personale socio-sanitario) sarebbero dunque nulli. Ma il dottor Delicati non ci sta e assicura: «Io rientro perfettamente nella categoria dei medici vaccinatori perché inoculo i vaccini anche se non quelli anti-Covid e, in ogni caso, anche per questi ultimi mi occupo di inserire sulla piattaforma regionale chi mi chiede di poter accedere agli hub per il vaccino, oppure faccio venire in studio un infermiere per fare le iniezioni. Insomma sono un vaccinatore, anche se, in questo caso, indiretto. Il punto è che ora mi impediscono di fare il mio lavoro: deciderò con il mio avvocato come procedere».


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