Tokyo 2020, arriva la conferma: il britannico Cj Ujah positivo al doping. Aveva vinto l’argento nella staffetta 4×100

La sospensione dell’atleta era arrivata lo scorso 12 agosto. Ora è attesa la decisione sul ritiro della medaglia

Anche il secondo campione analizzato del velocista britannico CJ Ujah è risultato positivo alle sostanze Ostarine e S-23, classificate come doping. Lo sprinter, 27 anni, faceva parte della staffetta 4x100m maschile britannica che ha vinto l’argento alle Olimpiadi 2020 di Tokyo dietro la squadra italiana. Il 12 agosto era stato sospeso per presunta violazione delle norme antidoping. È dunque quasi certo che la squadra perderà la medaglia: spetterà alla Court of Arbitration for Sport Anti-Doping Division decidere in merito. Le regole delle Olimpiadi vogliono che «laddove l’atleta che ha commesso una violazione delle regole antidoping abbia gareggiato come membro di una staffetta, la staffetta sarà automaticamente squalificata dall’evento in questione», e che «tutti i titoli , premi, medaglie, punti e premi in denaro» vengano revocati.


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