Il giorno dopo la bufera che ha travolto Barbara Palombelli per le sue parole sui recenti femminicidi, la giornalista protesta e minaccia querele per tutti quelli che l’hanno diffamata: «Il mio nome, accostato all’istigazione e alla giustificazione della violenza sulle donne» è secondo lei una campagna di: «diffamazione senza precedenti» di cui è vittima. Una tempesta partita dai social che in poche ore ha visto commentare artisti, associazioni contro la violenza delle donne, politici e membri del governo. Commenti come quelli della viceministra Teresa Bellanova, della ministra Fabiana Dadone e diversi parlamentari, che hanno spinto oggi Palombelli a replicare a quella che secondo lei è stata: «una diffamazione senza precedenti». Proprio dal mondo politico, la giornalista dice di aspettarsi delle scuse, in particolare da quelli che: «non si sono documentati sui fatti prima di emettere sentenza via web». Dopo le parziali scuse fatte ieri da Palombelli a Quarto grado su Rete4, stavolta tiene il punto su quel che aveva affermato ieri 17 settembre: «Continuerò a porre domande, anche scomode, perché è il mio mestiere. Ma non accetterò diffamazioni, da qualunque parte siano arrivate».
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